Voi gridavate cose orrende nei vostri cortei,

Io gridavo cose giuste,

E ora sono un splendido quarantenne!

Nanni Moretti, Caro diario, marzo 1994


A Nanni Moretti sono legato da una storia personale.

Nato negli anni ottanta, in terra sarda, sono il secondo e ultimo figlio della mia famiglia.

Superati agevolmente tutti i pericoli che incontravano i giovani negli ultimi due decenni del secolo, alle soglie del nuovo millennio iniziai a scorrazzare con le mie due ruote sulle strade della mia città.

Il 22 aprile del 2001 avevo sedici anni e accadde un inatteso, ma facilmente pronosticabile, incidente. Le conseguenze: perdita di conoscenza, deliri per un paio di giorni, cancellazione della memoria recente, doppio intervento chirurgico e gioioso, ma lento, ritorno alla vita nei mesi successivi.

In uno di questi mesi vedemmo in casa la stanza del figlio. Come non sentire, la mia famiglia, separata alla nascita dalla famiglia Sermonti? Per chi non l'avesse visto il film mostra un padre, una madre e una sorella alle prese con un difficile e devastante percorso di elaborazione di un lutto, ovverosia la morte in un incidente del secondo e ultimo figlio.

Lo schermo davanti a noi sembrava essere uno specchio, non nero come nella serie tv, ma rotto: da una parte e dall'altra dello specchio le vicende avvenute si somigliavano in modo così sinistro e poi, giunte a uno spartiacque, prendevano strade fortunatamente diverse.

Com'è e come non è, da lì in poi, per alcuni anni, decisi di recuperare molti film di Nanni Moretti.

Scoprii gli altri film che erano… diversi; in particolar modo due li registrai in vhs: Ecce Bombo e Caro Diario.

Invertendo l'ordine di uscita, il primo fu Caro Diario.

Caro diario era semplice, era uno squarcio autobiografico: rifiutava la sicurezza di una storia col suo scioglimento finale, rifiutava i ricchi cast, i divi; era musicale, poetico e satirico.

Mi piacque così tanto che decisi di scrivergli due righe. Oggi le ho rilette ed eccole qui:

Caro diario, sei stato romantico e commovente. Sei stato romantico quando hai cantato Roma d'estate, quando hai cantato le strade deserte, quando hai cantato le case che raccontano un grande passato, quando suoni Pasolini che è la fine di questo passato.

"Amo questo ponte. Ci devo passare almeno due volte al giorno."

Caro diario, sei stato satirico. Sei stato satirico quando hai parlato di cinema e critici, quando hai parlato di genitori e figli, quando hai parlato di isole deserte ove si dovrebbe ritrovare sé stessi ma si finisce per diventare nevrotici, quando hai parlato di medici e pazienti, quando hai parlato di attici:

"Garibaldi, qui, ci ha fatto la resistenza", racconta un proprietario.

Sei commovente e satirico quando mostri Spinaceto.

Caro diario, sei stato musicale. Sei stato musicale e distrutto, a pezzi, quando un piano struggente ci ha portato dove Pasolini venne ammazzato, quando … il tuo autore ha stonato e ballato para un sueno, quando Leonard Cohen con la sua voce profonda ci ha accompagnato per le vie deserte di Roma.

Sei stato musicale, romantico e satirico…

Sei stato spiazzante, delicato e … quando hai cantato stonando in una piazza di Roma o quando hai ballato seguendo i passi che Silvana Mangano faceva sulla tv di un bar di Lipari…

Caro diario, buonanotte.

Nel frattempo son passati gli anni, l'amore per i nuovi film di Nanni si è perso, ma quelli vecchi, ad ogni nuova visione, risuonano le corde del mio animo in questo modo, come se fosse sempre la prima volta.

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