"SPACCA TUTTO. BRUTAL DEATH TRASH METAL!!!!!"

Così ha risposto ad un mio commento l'utente Pinhead; prendo la palla al balzo e colpirò per l'ennesima volta pesantemente. Ancora Napalm Death: gli indiscussi padri fondatori del Grindcore che sul finire del 1989 vomitano questo ep di sei brani. Sono le ultime registrazioni che vedono la compiaciuta partecipazione di Lee Dorrian al canto (?!?) e Bill Steer alla chitarra. La prima storica svolta per quanto riguarda il suono della band: vengono introdotti elementi Death Metal che si mescolano con il Grindcore. Si crea un marasma sonoro sempre estremo ma meno caotico rispetto ai due seminali dischi precedenti. Un muro sonoro spropositato, ma con un controllo degli strumenti ed una produzione in netta crescita.

"Rise Above" apre la macelleria uditiva: un riff di chitarra di chiarissima matrice carcassiana, del resto Bill in quel periodo suonava sia nei Napalm Death che nei Carcass (e sti cazzi aggiungo), una batteria spietata che scandisce il tempo del brano fino all'entrata della voce spaventevole di Lee. Un gemito esasperato e profondo come mai si era udito in precedenza; a stento si capiscono le parole anche seguendo il testo.

E' tempo di passare alla title track un altro breve assalto che supera di poco i due minuti di durata: ritmiche bestiali, rasoiate Hardcore-Grind della sei corde; con un basso che viene violentato dalle immonde mani di Shane Embury. Il tutto sostenuto a dovere dalla mitragliatrice inumana che siede alla batteria: quel Mick Harris che poi sarà una delle menti degli Scorn.

Ma è con "Cause And Effect" che riescono a spingersi oltre in termini di cieca e cinica violenza: ottantacinque secondi di martirio, di lucida e azzannante pazzia. Tutto è finalizzato nel fornire una prestazione inimmaginabile da tanto estrema; un brano figlio legittimo del caos sonoro dei migliori Discharge...NO MENTAL EFFORT...

Subito dopo Lee abbandona la band, formando i Cathedral e dirigendosi da tutt'altra parte a livello di sonorità. Ma questa è un'altra storia.

Ad Maiora.

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