Cinque anni di attesa...un'eternità per me.
Da poche ore ho nelle mani il nuovo parto discografico dei Napalm Death; un unico ascolto, nemmeno giunto alla fine. Ma sono già pronto.
Butto giù due pensieri su questa autentica istituzione dell'estremismo in Musica.
Basta ascoltare il violentissimo brano iniziale; 147 secondi di UltraGrindcore suonatI con una cattiveria esecutiva veemente, tracimante, maligna, subdola. Passano gli anni ma restano al di sopra di tutto e tutti; spazzano via la vecchia concorrenza e le giovani leve del Metallo pesante che hanno provato ad avvicinarsi al loro nero trono...inutilmente...
Sono rimasti in tre: Mark, Shane e Danny. Mitch è uscito dal gruppo dopo il tour del 2015 e non ho capito se ha partecipato alle registrazioni con la sua straziante sei corde. Ma conta poco questo particolare perchè fanno come sempre PAURA.
Assalti crudi, di inumana ferocia; rallentamenti IndustrialNoise che sporcano e insanguinano la drammatica scena.
Musica accreditata in massima parte a Shane; liriche affidate alla blasfemia canora di Mark. Un connubio che esiste e resiste da più di trent'anni.
Spietati, annichilenti, feroci.
Dodici sassate tremende, che non danno tregua nello scorrere del magma uditivo messo in atto.
Produzione piena, pressante; suoni che ti spaccano in quattro.
Ne sono uscito frastornato...ed era quello che volevo in questo buio pomeriggio, in questa merda di vita attuale...CONTAGION...
Grazie ragazzi; spero di rivedervi presto in concerto. Mi scannerò sotto il palco; proverò godimento e dolore.
Ad Maiora.
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