Boston rubata ai nativi, Boston sporca fuori e dentro. La morale puritana che gli abitanti del luogo si impongono li fa sentire al sicuro e li terrorizza al tempo stesso. Una virgola fuori posto nel loro comportamento quotidiano, essi temono, potrebbe far finire il mondo in pasto al Demonio.
Hester Prynne viene immolata per la causa: dovrà indossare una A scarlatta sul petto (A di adulterio) come emblema del crimine commesso. Non solo Hester pecca, ma afferma in pubblica piazza l'idiozia dell'intero processo, generando ancor più sdegno nei suoi concittadini.
La donna ha partorito una bambina, Pearl, che è simbolo tanto quanto quella lettera di stoffa di tutto ciò che accade, della ribellione e del castigo. L'infante nasce però fuori dal matrimonio, dato che il marito di Hester si trova disperso. Ella, tenace si rifiuta di rivelare il nome di chi l'ha resa madre.
Si tratta di uno tra i primi scritti tramite il quale una figura femminile così forte e resiliente viene spinta ad un ruolo importante come quello di Hester: sfidare la morale malata della società.
L'opera tocca anche varie sfaccettature del senso di colpa. Il particolarmente timorato reverendo Dimmesdale, in tal senso risulta il personaggio più curioso da leggere, tra le sue fasi di ansie e pentimento.
Quanto il Massachusetts ha prodotto -e automaticamente influenzato- nella letteratura? Dal XVII secolo continuiamo a rimanere affascinati dalle storie legate a quell'area geografica.
Chi è nato e cresciuto lì, non può, non potrebbe mai slegarsi completamente da quelle atmosfere cupe, da quel pezzo di storia americana così controverso.
Nathaniel Hawthorne pubblica La lettera scarlatta nel 1850 dopo aver costruito le vicende attorno al 1642, poco prima dei celebri processi alle streghe.
Similmente ad Hester, l'autore attira aspre critiche dal mondo ecclesiastico, che come sua consuetudine non apprezza la citazione.
Le trasposizioni su pellicola dell'opera sono ad oggi parecchie:
- Almeno sei film muti dei quali il primo andato perduto, usciti a inizio millennio;
- Il primo ad avere il sonoro del 1934 diretto da Robert G. Vignola;
- Der Scharlachrote Buchstabe del 1973 diretto da Wim Wenders;
- La miniserie del 1979 diretta da Rick Hauser;
- Il discusso lungometraggio del 1995 diretto da Roland Joffé;
- Easy A, una commedia moderna uscita nel 2010 che prende spunto dal romanzo, diretta da Will Gluck.
Nelle prossime recensioni mi soffermerò sulle versioni di Wenders e Joffé e sulle curiosità legate alle pellicole.
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