1998: il panorama delle pubblicazioni musicali di quell'anno è piuttosto interessante, poi vabeh solite cazzate per radio e tutto secondo i piani. Ma l'uscita di "107 elementi" di Neffa ha segnato per il rap made in Italy una tappa clamorosamente fondamentale. E la mente dietro tutto ciò è sempre il buon artista Giovanni dai molteplici mondi, che ora si è fatto furbo e fa una barca di soldi: anche se molti lo infamano ed accusano di tradimento. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca in fondo, e secondo me Neffa e la Botte non stanno troppo a disperarsi per la moglie sobria. Si farà un goccio più tardi al massimo.

107 Elementi
L'album parte alla grande con "Il resto della mente", intro che lascia presagire che si stia per verificare qualcosa di molto interessante. Base figa, ai piatti Skyzo e Neffa che con le metriche è già sulla luna. S'intende già che le tematiche del disco non sono banali, e che la produzione è tutta un numero. Si passa a...
"Guerra e Pace" A conferma di ciò appena affermato, un pezzone a con tematica a stampo politico che non cade mai nello stereotipo del "guerra brutta e cattiva", non accusa gratuitamente nessuno e si limita ad essere una lucida riflessione sul dolore. Base sobria, metriche intense. Eccezionali interventi di Deda, un Dio di per sé, nonché la trasposizione della coppia Lennon McCartney sul piano dell'hiphop quando accoppiato a Neffa. Nel dizionario dei miei sogni alla voce intesa, dovrebbero scrivere "neffa e deda". Punto.
"Non tradire mai" Carino, pezzo godibie, ritornello di Al Castellana che è bravo pure lui, ma faccio fatica a sentirlo per più di 3 minuti di fila. Penso che sia stato il singolo di lancio dell'album ma realmente, solo una microscopica punta di Iceberg per un disco che offre veramente molto di più.
"Solo fumo" Pezzo che definirei torbido. Bello, quasi angosciante. Featuring de La Famiglia che entrano col Napuletano schietto e s'incastrano perfettamente nel concept del brano. C'è pure Gruff che come al solito tira palate di merda su chi gli sta sulle palle... sì, dai, sei bravo... però.... variasse argomento di tanto in tanto... magari ci piacerebbe anche di più.
"Carcere a vita" campioni d'epoca ririclati dagli Lp del nonno, Kaos straziato e Neffa sempre splendente nel muovere critiche in modo impeccabilmente corretto (ma sempre tagliente!) Riflessione amara sul show biz, pezzo molto bello.
"Tutto può succedere" il brano più leggero e party dell'album. Niente di che, collaborazioni a palo ed una strizzata d'occhio (o un calcio in culo, a seconda dei punti di vista) a chi non è capace di scrivere altro che di fantomatici popoli danzanti o integralisti underground sempre incazzati col mondo intero.
"Freaky funk flow" Omogeneo, ballabile, godibile. Apprezzata l'apparizione di Carrie D, che però si concede sempre troppo poco. Partecipa anche Dre Love, un must che però non delude né sorprende mai più di tanto. Comunque ci sta.
"Nella pioggia" Intensissimo, mi piace da morire. La concepisco solo assieme al pezzo successivo "Vento Freddo" come viaggio nostalgico e consapevole attraverso la caducità delle cose e delle persone. Nella profonda tristezza che racchiude (quest'ultimo brano è dedicato ad un amico morto) c'è una forza nascosta ed una speranza che mi emozionano tantissimo. Neffa eccezionale, con poche parole regala tantissimo.
"Strategie dell'universo" Il nucleo dell'album. Doveva uscire con una splendida base che riprendeva "Sour Times" dei Portishead ma poi dev'essere successo qualche casino ed è stata sostituita. Comunque un pezzo da antologia, un delirio potentissimo dalle bocche dei compagni di sempre: Kaos, Deda, Gruff.... Un viaggio.
"Boogie Loogie BPM" intermezzo funky-scialato col buon Lugi. Niente contenuti profondi, ma lode ad un Mc che gioca con le metriche come con i lego. Piacevole.
"Suona Ancora" Atmosfera fumosa, cori femminili, l'amico Deda e un neffa rilassato che con questo pezzo inizia un contorto percorso di giochi con la rima attraverso una ligua semi inventata che racchiude di tutto e di più. Contaminazioni a go-go e una crescita stilistica che sfocierà nell'EP Chico prisco, un prodotto strepitoso che purtroppo però ha anche segnato la fine del viaggio di Neffa nell'hiphop.
"Navigherò la notte" Il perfetto compromesso tra stile e commerciabilità. Pezzo davvero molto bello ed emozionante, ritornello di Al Castellana.
"Elementi" Superba. La mia preferita dell'album. Essenziale al massimo nella produzione, solo voce e concetti, ancora il duo da sogno Neffa-Deda in uno degli svarioni più allucinanti che abbia mai ascoltato. Un pezzo che contiene tutto, senza in realtà dire niente di concreto. Astrattismo e poesia puri. Clamoroso.
"Pressure" Esperimento con ospiti stranieri. Non esaltante, a mio parere ma neanche male.
"Nella luce delle 6" e "Parole liquide" Chiusura dell'album, la sensazione che rimane è di pienezza, e di essersi messi nelle mani di un artista eclettico, intelligente e fuori dal coro capace di emozionare e sorprendere.
Un album davvero unico, che rappresenta il picco dell'evoluzione e il culmine del Rap prodotto in casa nostra. A 7 anni di distanza lo ascolto sempre con un sacco di passione.
Il resto è storia. Il resto è nella mente.

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