I Negramaro sono una grande rock band salentina che prende il nome (ma questo lo sapranno un po' tutti)  da un vitigno del Salento dove la band ebbe origine nel 1999.

"La Finestra" esce a due anni di distanza da "Mentre tutto scorre" piccola perla e ventata d'aria nuova nel panorama del pop-rock made in Italy, che li lanciò e consolidò al grande pubblico, dopo un lavoro meno conosciuto (e molto meno "commerciale" se vogliamo) come "00057".

Che dire di questo album? Lo aspettavo con trepidazione e non mi ha deluso; o meglio è stata una conferma ma non ho notato quel surplus, quel "dippiù" di cui ero certo nell'attesa.

Resta un disco bellissimo.

A parte "Parlami d'amore" dal testo banalotto stile Tre Metri sopra il cielo, e che come ogni tormentone alla lunga stufa, in questo disco possiamo trovare del sano e buon pop-rock con sfumature jazz che non stonano di certo.
Rispetto a "Mentre tutto scorre", la "Finestra" si concretizza in arrangiamenti più curati ed elaborati (è un disco meno sporco del precedente); musica e testi formano un mix irresistibile che crea una forte tensione emozionale.

Qualche titolo?

Beh chiaramente l'emozione che ti da una canzone è soggettiva, questo lo si ripete da sempre e in varie forme :"I gusti non si discutono, ci si confronta ma non si discutono", tanto per fare un esempio; ma su tutti spiccano per me, "Via le mani dagli occhi"; "La Finestra" che trascina in maniera eccezionale (una vera e propria perla); e una ballad veramente coinvolgente e se vogliamo anche struggente come "Una volta tanto (Canzone per me)": quanto ti costa dirmi sempre? se poi sempre è una bugia": semplice ma non banale a mio avviso; e "Un passo indietro" pianoforte e Giuliano libero di sfogare tutti i  virtuosismi della sua voce.

Si perché Giuliano ha una gran vocione, che tuttavia (ma non è una critica fine a se stessa) dal vivo non riesce a rendere al meglio in alcuni pezzi, come "Nuvole e lenzuola" del precedente lavoro, per via dell'eccesso di enfasi che il leader della band salentina mette nei live.

Ma forse è proprio quest'enfasi, questo trasporto che Giuliano mette in ogni nota a renderlo così apprezzato nel panorama musicale italiano.

Merita menzione anche il malinconico di "Cade la pioggia" che si avvale nel finale della collaborazione di Lorenzo Cherubini che con un rap molto incisivo sigilla il pathos che è congenito nel pezzo.: "non voglio stare sulla soglia della nostra vita guardare che è finita, nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi, la strada che noi abbiamo fatto insieme gettando sulla pietra il nostro seme, a ucciderci a ogni notte, gocce di pioggia calde sulla sabbia amore, amore mio questa passione passata come fame ad un leone dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi tu non ricordi (ma eravamo noi) noi due abbracciati fermi nella pioggia mentre tutti correvano al riparo.... E IL NOSTRO AMORE E' POLVERE DA SPARO, il tuono è solo un battito di cuore il lampo illumina senza rumore E LA MIA PELLE E' CARTA BIANCA PER IL TUO RACCONTO MA SCRIVI TU LA FINE IO SONO PRONTO"

Alla realizzazione del disco hanno collaborato anche il Coro dell'Accademia del teatro Santa Cecilia di Roma nel brano "E ruberò per te la luna", pezzo molto rock con la collaborazione del citato coro veramente azzeccata e comunque originale nel contesto del pezzo.

In definitiva quattordici canzoni (e una ghost track) che spaziano dalle sonorità rock fino alle melodie più propriamente pop delle ballate che scorrono via tranquillamente.... un disco che ti fa stare bene.

Da ascoltare senza pregiudizi perché è facile sparare addosso critiche inutili, perché li passa Mtv, vanno al Festivalbar e lo vincono  e le ragazzine stravedono per loro ......questa è aria fritta.......e sarebbe comunque uno sparare ma poi. .. "bersaglio mancato"

Ottima conferma, sperando che per il prossimo disco arrivi il salto di qualità:ma ci siamo vicini.

Elenco tracce testi e video

01   La distrazione (03:49)

02   Giuliano poi sta male (03:30)

03   Parlami d'amore (03:19)

Coprimi la testa con la sabbia sotto il sole,
quando pensi che sian troppe le parole...
Dimmi se c’è ancora sulle labbra il mio sapore
quando pensi che sian troppe le paure.

Parlami d’amore se
quando nasce un fiore mi troverai
senza parole amore.
Parlami d’amore se
quando muore un fiore ti troverai
senza respiro amore.

Crolla il tuo castello tra la rabbia, sabbia e sole
quando pensi che sian dolci le parole
Mi dici che c’è ancora sulle labbra il mio sapore
quando pensi che sian vane le paure

Parlami d’amore se
quando nasce un fiore mi troverai
senza parole amore.
Parlami d’amore se
quando muore un fiore ti troverai
senza respiro amore.

Tu dimmi quante alternative vuoi
se quando parlo non mi ascolti mai,
amore…
Fra tutte, quale alternativa sei?
Amore…
senza piu parole
senza piu paure

Tu…
Parlami d’amore se
quando nasce un fiore mi troverai
senza parole amore.
Parlami d’amore se,
quando muore un fiore ti troverai
senza respiro amore.

Senza parole amore
Senza respiro amore
By Andrew On Fire

04   Un passo indietro (03:55)

05   L'immenso (03:34)

06   La finestra (03:43)

07   Quel posto che non c'è (03:34)

08   Neanche il mare (04:00)

09   E ruberò la luna (03:00)

10   Cade la pioggia (feat. Lorenzo Cherubini) (06:08)

11   Via le mani dagli occhi (03:48)

12   Una volta tanto (Canzone per me) (04:23)

13   Tu ricordati di me (03:17)

14   È così (14:44)

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Altre recensioni

Di  KrYsTaL

 "È chiaro che Rustici ha esagerato nella post produzione con il risultato di un solo lunghissimo pezzo pop rock intervallato da alcuni momenti più melodici."

 "Come si può replicare al successo di un precedente album multiplatino e pluripremiato? Facendone uno uguale. Ovvio."


Di  nibhelim

 "Questo cd in questione 'la finestra' è difatti di pregevole fattura ed è sicuramente molto meno commerciale del precedente."

 "In conclusione vorrei ascoltaste quest'album senza i preconcetti derivanti dal lavoro precedente, non è un capolavoro ma potreste trovare una piacevole sorpresa."


Di  Sciscio

 La finestra è senza alcuna ombra di dubbio un disco che merita di essere ascoltato e che non passerà osservato nel panorama musicale italiano contemporaneo.

 La trasformazione che si può notare ascoltando le diverse fatiche discografiche è segno di un processo di maturazione che li ha portati ad esprimersi al meglio, anche nelle performance dal vivo.


Di  ilfreddo

 Una persona stilizzata, un innamorato pensieroso, con le braccia ad X su una finestra.

 Il suo, più che un cantare, sembra un ostentare a tutti i costi capacità di saper cavalcare note alte anche quando non se ne sente la minima necessità.