Neu! 75 è il terzo e ultimo album del gruppo nato dalla scissione degli Organisation, da cui si sono formati anche i Kraftwerk.
Un suono motoristico più che robotico, e raggelato più che elettronico: la musica dei Neu! nel 1975 si presenta quasi come un controaltare materiale e concreto rispetto alle anemie ritmiche proposte dai Kraftwerk nello stesso periodo con Autobahn.
La batteria scandisce quasi lo stesso tempo in levare (via via riverberato, velocizzato o rallentato) per tutti e tre gli album, mentre uno scroscio più o meno disturbato di chitarre e tastiere freddissime si occupa, qui, di disegnare elementari melodie: la più intransigente riflessione sul puro ritmo di tutti gli anni '70, il più attendibile certificato di morte di qualsiasi spirito psichedelico e romantico avesse mai aleggiato sul rock europeo prima delle catatonie Industrial.
Idealmente già punk.
Dopo l'inizio pop dell'inebriante tastiera di "Isi", nel resto del primo lato si esplorano territori più meditativi e "svuotati", non lontani dalla ambient di Eno (via Satie), mentre la seconda facciata è una continua progressione di distorsioni su ritmi sempre più paranoici.
Su tutto spicca la stravolta e furiosa Hero (fate voi il plurale... ma del resto non è un mistero che Bowie abbia addirittura chiesto al chitarrista Thomas Dinger di suonare su Low).
E' infatti ascoltando questo disco, oltre ai Kraftwerk, che si capisce quali erano i suoni che Bowie aveva assimilato prima di rielaborarli nel suo personalissimo omaggio al krautrock che è (anche...) stata la trilogia berlinese.
Suono saturo, ritmica riverberata e circolare, piano martellante e tastiere impalpabili per una E-Music che lentamente sfuma nella più tetra ambient e che sembra una premessa per l'esplosiva paranoia finale di After Eight. La furia è quasi punk rock, ma già contaminato da un'elettronica che si insinua sottile nelle ronzanti tessiture degli strumenti... un impensabile anello mancante fra i Roxy Music più frenetici e le future sfuriate decadenti dei primi Ultravox!?
La cosa più stupefacente è che un suono così minimalista e ripetitivo come quello dei Neu! riesca a prefigurare (o comunque a fornire materiale "ispirativo" per-) forme musicali effettivamente diversificate fra loro come le molte produzioni del lustro successivo che dimostreranno di aver affondato qua le proprie radici.
Carico i commenti... con calma