Un album molto diverso dai tutti gli altri lavori dei Nevermore, questo "Enemies of Reality", che porta avanti la strada intrapresa dal precedente capolavoro "Dead heart in a dead world", estremizzandone ulteriormente il sound.
I pezzi contenuti sono tutti di altissimo livello: il trittico iniziale "Enemies of reality-Ambivalent-Never Purify" aggredisce senza pietà l'ascoltatore, tra accelerazioni, ritmiche impossibili e ritornelli evocativi pennellati dalla inconfondibile voce di Dane.
Un attimo di tregua la concede la ballad "Tomorrow turned into yesterday", ma ci pensa la successiva "I, voyager" a tornare a pestare duro, con i suoi cambi di tempo da capogiro e le parti vocali sempre più deliranti e malinconiche.
Si picchia anche con "Create the Infinite", dalla struttura schizofrenica, mentre "Who Decides" racchiude tra un inizio ed una fine da massacro dei sognanti arpeggi di chitarra che fanno da sfondo ad uno dei più bei testi del disco. "Noumenon" è solo il preludio alla mazzata finale: la maestosa "Seed Awakening", vero e proprio apice creativo di un album assolutamente magnifico ed indimenticabile.
Ennesimo centro, quindi, per questa band, che veramente ha sfornato un capolavoro ad ogni disco senza mai ripetersi o scadere nel banale. La versione rimasterizzata da Andy Sneap (che aveva lavorato al disco precedente) farà apprezzare questo piccolo gioello anche ai palati fini che (poverini!!!) non avevano gradito l'originaria produzione "sporca" di Kelly Grey. Non mi resta che ringraziare ancora una volta Dane e soci per tutte le emozioni che ogni volta riescono a trasmettermi attraverso la loro musica e le loro parole... Non smettete mai di sognare!
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