Il disco precedente "From A to B", aveva quasi fatto breccia nei top 30, grazie al traino del singolo "Living By Numbers". Dal secondo album il gruppo si attendeva invece la consacrazione. In realtà le cose non andarono come previsto: la CBS, di cui la GTO, casa discografica della band, era divenuta nel frattempo una costola, non fidò nelle potenzialità commerciali dell’album che, senza un’adeguata promozione, non riuscì nemmeno a far breccia nei primi sessanta, performance ulteriormente peggiorata dal successivo ed ultimo "Warp!".
Di gran lunga più blasonata sarà la carriera di produttore del leader Tony Mansfield, cui si devono alcune delle più intriganti pagine della musica inglese d’alta classifica negli anni ottanta (Naked Eyes, "Wot" di Captain Sensible, il singolo culto di Jean-Paul Gaultier: "Aow Tou Dou Zat" e i primi passi dei nordici A HA). Oggi, in piena riscoperta del pop sintetico anni ottanta, "Anywhere" può davvero essere considerato un disco cult. Vi dominano le tastiere elettroniche dell’epoca: Prophet 5, Fairlight Page R, Oberheim, le linee di basso del Korg 700S, più l’apporto, fondamentale per gli arrangiamenti vocali, del Roland Vocoder Plus VP330. Il tutto al servizio di partiture che associano la disinvoltura del pop al gusto sublime della sofisticazione. Tre elementi soprattutto caratterizzano gli arrangiamenti dei New Musik: assenza di solismi, uso della dodici corde in associazione alla freddezza dell'elettronica, particolarità delle parti vocali. L’effetto è nell’insieme quanto di più sfizioso abbia partorito la fugace stagione dell’elettro pop anni ottanta, paragonabile forse solo alle gesta dei primi OMD, dei Godley and Creme elettronici, o della stessa Yellow Magic Orchestra. Strepitosa la scaletta.
Il disco si apre con gli oscillatori di "They all run after the carving knife", lungo intro cacofonico, seguito da un’appassionata denuncia antimilitarista "Luxury" era il singolo apripista dell’album, " This world of walter" il capolavoro, "Traps" l'apice di eleganza, "Churches" di intelligenza. E poi sono da citare almeno "Areas", arcana e sospesa, e "While you wait", canzone di squisita fattura, forse ancor più efficace nella versione allungata che figurava sul retro del maxi singolo inglese. Tante meraviglie furono presto dimenticate nella stessa Inghilterra, per riapparire brevemente in una ristampa europea di una decina d’anni dopo, ben presto finita fuori catalogo e mai distribuita in Italia.
A chi oggi voglia saggiare il fascino dello stare o muoversi “anywhere”, restano le risorse di una ristampa giapponese del 2001 (che contiene fra l’altro i brani originariamente pubblicati solo su cassetta, le b-side e la versione 12” di "While you wait"), o dell’originale in vinile, che, qua e là per i mercatini dell’usato, ancora oggi si rende spesso disponibile al prezzo di pochi spiccioli e di un po’ di curiosità e pazienza.
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