Dirò la verita, nient'altro che la verità. Niccolò Fabi esula parecchio da quelli che sono i miei gusti musicali, ma qualche mese fa, nella sezione "scarti" di un noto negozio di dischi della mia zona, mi ritrovai fra le mani questo disco: dopo una rapida occhiata alla scaletta, notai la presenza di due brani che già conoscevo e tutto sommato stimavo. Tali Lasciarsi Un Giorno A Roma e Vento d'Estate mi convinsero all'acquisto per un prezzo irrisorio.

Morale della favola: pur non risiedendo tra le mie principali simpatie discografiche, questo lavoro, datato 1998, si lascia ascoltare volentieri e perchè no, anche spesso. Ecco la chiave di volta che regge l'intero discorso: forse partendo senza pretese (atteggiamento che spesso condiziona troppi ascolti) emerge in primo luogo la piacevole leggerezza di molti dei brani che sono ivi contenuti e anche qualche piccola "chicca" sonora. Fabi non è dotato di una voce eccelsa ma sa dosare bene gli sforzi e dimostra di aver egregiamente imparato la lezione di Sting riguardo a cori e seconde voci per quanto contempla le armonizzazioni vocali.

Considerando le musiche invece, è palese la natura pop di questo lavoro infarcito da una buona dose di influenze Police (anche se quelli un pò più idioti di Do Do Do, De Da Da Da) e intelligenti arrangiamenti, colti dal panorama contemporaneo, come l'orchestra in Lasciarsi Un Giorno A Roma diretta dal mito Beppe Vessicchio e ben amalgamata con il resto. Qualche campionamento qua e là ricorda il momento in cui venne pubblicato questo lavoro riporatandoci al Gazzè del secondo lavoro con la bellissima Vento d'Estate o al "fenomeno" Frankie Hi-NRG (un pò come l'odierno Caparezza), ai tempi de La Morte Dei Miracoli, nel duetto di Immobile. I brani maggiormente degni di nota, oltre alle due canzoni già citate, possono ricondursi alla melanconica Il Sole è Blu, alla ritmata Il Male Minore (mannaggia questo è pop-pabbestia) e a Perchè Mi Odi interessante nel nascondere qualche passagino rubato a Sincronicity. Degne di rispetto, Monologhi Paralleli e Sangue Del Mio Sangue, sempre sul tema dell'amore, tritato e ritritato ma con degli arrangiamenti ricchi di gusto.

In conclusione, senza pretese da parte dell'ascoltatore, "Niccolò Fabi" risulta sia un buon cantautore che un buon disco, non un capolavoro ripeto ma una piccola opera personale caratterizzata da una certa dignità artistica.

Ps: il voto risulta influenzato da una questione di stima e puro gusto personale esulando da un qualsiasi inquadramento in un chissà quale contesto, per il resto a voi. Saluti

Elenco tracce e video

01   Lasciarsi un giorno a Roma (04:38)

02   Vento d'estate (03:48)

03   Il sole è blu (05:08)

04   Il male minore (04:09)

05   Monologhi paralleli (04:19)

06   Immobile (03:47)

07   Perché mi odi (03:39)

08   Assenza di gioia (04:15)

09   C'è qualcosa in te che io mi ero perso (03:58)

10   Sangue del mio sangue (03:33)

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Altre recensioni

Di  Dexster

 "L'album sfiora quasi la perfezione, se non fosse per qualche canzone che rallenta di poco l'ascolto..."

 "'Sangue del mio sangue' è semplicemente poetico, riflessivo e bellissimo, un piccolo grande gioiello musicale."