Ancora una recensione di un'antologia, e ancora una recensione di un grandissimo artista.

Nick Drake è uno dei migliori cantautori della storia del rock. Nel corso della sua breve vita, e brevissima carriera, non ottenne alcun successo in termini di pubblico e vendite. Riscoperto grazie alla edizione di una raccolta alla fine degli anni '70, con soli tre album ha invece avuto una influenza straordinaria sugli artisti degli anni '80 e '90.

Dall'accento tipicamente english, di una timidezza sfociata nel corso degli anni in solitudine e disperazione, Nick Drake è il cantautore che più di tutti ha saputo trasmettere la propria malinconia e la propria angoscia. Ma è stato anche un grande compositore, un impeccabile chitarrista, un maniacale arrangiatore e, soprattutto, un incommensurabile poeta. I testi delle sue canzoni possiedono un linguaggio semplice, rime mai banali, metafore geniali. E, soprattutto, erano cantati da Drake stesso. La sua interpretazione era sempre distaccata, senza inutili virtuosismi. Ma, allo stesso tempo o forse proprio per questo, evocava alla perfezione lo stato d'animo dell'artista, tanto malinconico e sognante nei primi due album quanto depresso e disperato nell'ultimo.

L'antologia è felicemente intitolata "Way to Blue: An Introduction to nick Drake". Come ogni raccolta, essa non può avere lo stesso fascino degli album originali, ma rimane comunque un'ottima "introduzione" dell'artista, con quasi tutte le sue migliori composizioni. L'ascolto, è un po' penalizzato dalla track list. L'aver mischiato i brani dei vari album fa perdere una delle caratteristiche principali dell'opera di Drake: l'armonia.

Dal primo album, "Five Leaves Left", sono riprese la romantica "'Cello Song", le drammatica "Way to Blue" e "River Man", la poetica "Time Has Told Me" e la malinconia e visionaria "Fruit Three", nella quale Drake presagisce il proprio destino

"Fame is but a fruit tree
So very unsound.
It can never flourish
Till its stalk is in the ground.
So men of fame
Can never find a way
Till time has flown
Far from their dying day
"

L'arrangiamento delle canzoni è romantico e quasi ingenuamente naif. In primo piano ci sono quasi sempre gli archi, che conferiscono alle liriche una profonda drammaticità. Al momento della pubblicazione, Drake aveva solo 21 anni.

Dal secondo album, forse il suo capolavoro in quanto a complessità di esecuzione ed arrangiamento, sono tratte le jazzate "Hazey Jani I" e "Poor Boy", le romantiche  "One of These Things First" e "Northern Sky" ed infine la ritmata "Hazey Jane II".

Si tratta di brani molto diversi tra loro per ritmo e melodia, che spaziano dal jazz al pop, ma che mantengono una forte omogeneità grazie ad un superbo arrangiamento, tanto insolito quanto straordinariamente delicato.

Nel brano "Northern Sky", Drake raggiunge l'apice della propria poesia. Impossibile riportare in questa sede solo qualche verso, vi invito a scaricare il testo per intero.

Dal terzo album, "Pink Moon" del 1972, vengono riportate l'enigmatica "Pink Moon", la sconsola "Which Will", la tristissima "Things Behind The Sun" ed infine l'ingenua "Form The Morning".

Da molti il suo capolavoro, l'album è una solenne dichiarazione di morte, nichilismo e incomunicabilità. La malinconia e le paure magnificamente musicate nei precedenti album, lasciano ora il posto all'angoscia, alla depressione più cupa e, forse, alla pazzia.

Nick Drake muore nel 1974 per colpa di una dose eccessiva di sonniferi, forse suicida. Usciranno postume, nell'album intitolato "Time Of No Reply", alcune canzoni registrate dopo "Pink Moon". In questa antologia vengono riprese la drammatica title track e l'oscura "Black Eyed Dog".

In conclusione, l'antologia rappresenta un'ottima scorciatoia per conoscere lo straordinario talento di Nick Drake. Non mi sento di dare il massimo dei voti per la mancanza di alcuni brani particolarmente significativi: la delicatissima e quasi spensierata "The Thoughts of Mary Jane" dal primo album, la quasi jazz "At The Chime Of The City Clock" e la sincera confessione di "Fly" dal secondo, la triste"Place to by", ed infine la dolce "Mayfair" dal postumo "Time of No Reply".

Carico i commenti... con calma