Questa Rock Opera ebbe un travaglio complicato prima di vedere la luce. Tra difficoltà di produzione, difficoltà logistiche e difficoltà artistiche, il tutto andava molto a rilento. Finalmente nel 2001 questa Rock Opera dedicata al famoso e controverso alchimista francese riesce a vedere la luce, grazie alla mente geniale del chitarrista bulgaro dei Brazen Abbot Nikolo Kotzev.

Un capolavoro diviso in tre atti e che inizia con la splendida "Overture" in cui gli archi della Sofia Strings Symphonic Orchestra composta da 35 elementi e diretta da Nelko Kolarov, lanciano il preludio di classe che tirerà la volata alla successiva "Pieces of a Dream"; dove una voce intensa e struggente come quella di un ispirato Joe Lynn Turner apre le danze al cast stellare che è presente nell'Opera... Solo per citarne alcuni: Glenn Hughes, Doogie White, Jorn Lande, oltre a Mic Michaeli, Ian Haugland e John Leven degli Europe i quali hanno il compito di creare la splendida ossatura che supporterà Kotzev. Un capolavoro, senza alcuni punti deboli secondo: AOR, Hard Rock, Musica Antica, Musica Classica si fondono in una maniera impeccabile. Sembra di sentire gli Eagles delle ballate melodiche - soprattutto in pezzi come "Henriette", in cui tra l'altro lo stesso Kotzev si cimenta con il violino -, e un attimo dopo i Rainbow, passando dagli Europe, ai Queen e finendo ai Deep Purple.

Un'Opera piena di classe melodica e potenza composta, e ad avvalorare questi elementi vengono alla mente brani come "Desecration", "Home Again", "Caught up in a Rush", "I Don't Believe" con la vena Funky di un Glenn Hughes sempre ai massimi livelli, "Inquisition" e "The King Will Die". Dal secondo disco l'oscurità della storia diventa assoluta, anche grazie al coro il quale assume un ruolo portante non indifferente. Un doppio perfetto: storia narrante, musica, interpretazione musicale e vocale. Da avere assolutamente!

Carico i commenti... con calma