Dite quello che volete: "ha detto ciò che aveva da dire; passato di moda e superato; venduto al bz; ripetitivo". Ok, anch'io rimango un innamorato di "The Downward Spiral", ma il tempo passa per tutti. E i tempi cambiano. Sarebbe come sperare che il consumismo degli anni '80 torni e ridia a tutti noi l'opulenza di un tempo che invece non tornerà mai più. Per fortuna? O purtroppo? Points of view.

Sta di fatto che Trent Reznor è avanti. E questo album sperimentale è veramente alternativo. Perchè la musica è secondaria. E cosa c'è di più alternativo se non proprio autoprodurre un album di 36 tracce, tutte strumentali, però pressochè al medesimo livello di ripetitiva tristezza? Insomma mi trovo un pochino come di fronte a "Human After All" dei Daft Punk. Geniale o una cagata pazzesca? Niente vie di mezzo, niente "in medio stat virtus". O lo ami o lo detesti. Ma 36 tracce senza titolo, con solo il numero, downlodabili solo dal sito ufficiale www.nin.com non passano inosservate. Altro che Radiohead. Questa si che è vera scelta. Ih ih ih...

In tanti formati diversi. Free, 5 dollari, 10 dollari, 75 dollari e 300 dollari se sei sborone col cofanetto a casa in 4 cd.

 E poi la genialiata. al 6 di marzo, con album inviabile solo a maggio, la scritta sulla versione più cara da 300 dollari: "Sold Out".

Ma chi ci crede? Grande! Se non dovesse entrare nell'olimpo della musica, dovrebbe entrare in quello del marketing. Chapeau! Ci da la scarsità! Sono quasi commosso.

 Non dico nulla sulla musica? Bla bla bla di critiche alla mia rece? Me ne fotto! Tracks: 1, 24 e 32 sono le più belle. Contenti adesso?

PS: Il buon Alessandro Cortini from Bologna, unico confermato della precedente line up, mi sta diventando un musicista coi fiocchi. 

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