Ascoltando questo cd posso pensare solo a una cosa: volevo esserci anche io!
Volevo essere lí fra le migliaia di persone che si chinavano di fronte al loro (e mio) idolo. Volevo essere presente quando Kurt si contorceva sul palco, quando sputava sulle telecamere o quando se ne fotteva dei dollari spesi e assassinava la chitarra.
Volevo esserci anche io quando l'angelo biondo urlò in quel microfono la sua rabbia sotto forma di bambineschi “eeeeeeh” mentre Dave “giocava” con la sua batteria. Volevo essere appiccicato a qualche altro fan, dare spintoni, urlare insieme a lui durante “School”. Volevo essere lí per ascoltare “Drain You”, perché nell’intermezzo di “Drain You” un mio amico mi disse che ci aveva sempre sentito un qualcosa di satanico: immaginava che nell’inferno ci fosse quella batteria cosi insistente che aumentava man mano ci si avvicinava all’entrata, e quella chitarra che graffiava a ogni fiamma uscita dalle viscere della terra; fino a qua è vero, poi pensava che la porta si apriva e c’era lui a suonare. No! Il diavolo non merita Kurt: un angelo simpatico e sarcastico che si veste da donna per cantare una delle sue più belle canzoni (“Aunerysm”) non può finire laggiù.
Volevo esserci quando veniva suonata la loro “Losing My Religion” e scusate se il paragone forse è azzardato, ma questo è “Smells Like Teen Spirit” per i Nirvana. Mi sarebbe piaciuto scatenarmi con “Been A Son” oppure stare tranquillo durante il verso di “Lithium” per poi prendere qualche fan in estasi e lanciarlo in aria a ritmo di “yeeeeeeeah yeah!” nel ritornello.
“‘Mamma e papà sono andati allo show...’ e io sono al concerto dei Nirvana”, forse suonava anche bene come frase, ma non ho avuto modo di poterlo dire perché io non c’ero; non c’ero quando suonarono una delle mie canzoni preferite “Heart Shaped Box”; avrei detto a Kurt “Hey, wait” mentre si preparava per premere il grilletto, ma quello, penso, non poteva farlo nessuno a parte lui stesso.
Avrei apprezzato la chitarra stramba dell’intro di “Milk It” suonata alla “come viene” e il testo del verso cantato uguale. Avrei amato anche la rivoluzione applicata alla tranquilla “Polly”; chissà se sarei tornato vivo a casa dopo la sconvolgente “Tourette’s”! Purtroppo però nel 1994, quando Kurt decise che i Nirvana dovevano finire lí, io avevo la tenera età di 10 anni. Li conobbi dopo e il massimo che ho potuto fare è mettermi seduto, ascoltare questo cd con gli occhi chiusi ed immaginarmi lí tra la folla.
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