Loro sono:

-Graham O'Brien: batterista/produttore

-Robert Mulrennan: chitarrista/produttore

-Joe Horton: emcee

Insieme fanno i No Bird Sing. Un trio stranamente ancora misconosciuto. Un trio che fino ad ora ha cacciato fuori 3 album uno più della madonna dell'altro. Stranamente misconosciuto anche perché già nel primo disco compare roba come featuring con Eyedea, pace all'anima sua, mica l'ultimo degli stronzi. Cioè, tutt'altro, il primo degli stronzi oserei dire. Eyedea che è pure citato un paio di volte nei testi dell'album. Non solo nelle lyrics, voglio dire, se fai Rap nel secondo decennio del ventunesimo secolo (attenzione dico Rap non merda) come fai a non essere influenzato da Eyedea?Ok, basta il concetto credo si sia capito, non ne parlo più.

La cosa è questa: Definition Sickness è fenomenale, non che i due predecessori non siano sbalorditivi, ma Definition Sickness è fenomenale. Atipico, personalissimo e magnetico. Atipico non solo perché personalissimo, questo è un gruppo che si riconosce subito, ma anche perché di una bellezza terrificante. Un numero X di spanne sopra la maggioranza di ciò che vi possa venire in mente di Indie Hip Hop.

Joe Horton ha un flow profondo e ipnotico, incisivo, una delle voci migliori che conosca in campo Rap e soprattutto ha un sacco di cose da dire. "Defining Vs. Unterstanding" , riflessioni allucinatorie, delirii paranoidi che ciao, versi a volte diretti e caustici, a volte esistenzialisti e velati.

La paranoia, oltre che a livello lirico, è il grande tema anche nelle basi. Il soffocante inizio "Breathless" lo dice chiaro è tondo, quest'album non è per persone spensierate. Beat cupi, claustrofobici, in cui ci si perde facilmente. Basi che hanno poco a che spartire con i già rari momenti di ariosità dei due precedenti lavori. I tre hanno lavorato insieme abbastanza a lungo da sapere alla perfezione cosa stanno facendo, da traghettare chiunque ascolti verso ciò che vogliono loro, ormai sono un'unica entità, una macchina da guerra perfetta. Ti fanno un'album con una produzione che chiunque altro si sogna, ti fanno dei featuring con gente tipo Sadistik ("Vinestar" madonna ragazzi cosa non è "Vinestar"!),Sage Francis ("Don't Think" altro highlight) e Kristoff Krane, ma questo è il loro disco, non ci sono compromessi, sono gli altri che si devono adattare a loro. Tanto per essere chiari, senza featuring ti fanno pure di meglio: "Flag Waver", "Fashionable Cannibal". E poi ti chiudono tutto con "Freedom Slave" che se il meglio pensavi di averlo già sentito, beh, ti sbagliavi. Insomma, un nuovo Zenit.

“Motherfuckers talk shit, but never bet against us”




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