Fargo 2, il massacro di Sioux Falls.

This is a true story

The events depicted took place

in Minnesota in 1979

At the request of the survivors

the names have been changed

Out of respect for the dead

the rest as been told exactly

as it occurred

Il filo conduttore che porta dalla prima alla seconda stagione di Fargo non è solo l'umorismo nero a tinte coeniane. C'è dell'altro.

Premessa:

Il massacro di Sioux Falls riecheggia qua e là nella prima stagione di Fargo: il padre dell'agente Molly Solverson è Lou, proprietario del Lou's Coffee Shop in Bemidji, Minnesota, anch'egli in passato agente della polizia di stato per diciotto anni.

Nel suo coffee shop entra Lorne Malvo, il villain della storia. Sta cercando la sua vittima, ma Lou sa tenergli testa:

"Had a case once. Back in 1979. I'd tell you the details, but it'd sound like I made 'em up. Madness, really?"

"Bodies?" Malvo asks.

"Yes, sir. One after another. Probably if you stacked 'em high, you could've climbed to the second floor. I saw something that year I ain't ever seen — before or since. I'd call it animal, except ... animals only kill for food. This was ... Sioux Falls. Ever been?"

Che dire, l'ombra, l'eco di questo passato è presente negli omicidi firmati Lorne Malvo e Lester Nygaard, e ricostruiti da Molly Solverson, nel corso della prima serie.

Il passato, ovvero la situazione iniziale:

Di chi è questa pila di cadaveri?

Luverne, Minnesota, a.d. 1979.

Rye Gerhart è il più piccolo dei tre figli di Otto Gerhart, capo dell'associazione a delinquere che controlla la malavita del territorio.

Rye è insicuro, debole, inetto, ma, a suo modo, ambizioso.

Per crearsi un proprio mercato deve convincere un giudice a sbloccare dei soldi per un investimento. Il tentativo di corruzione avviene in una Waffle Hut, ma va a sbattere contro una giudice decisamente troppo irreprensibile, severa e arguta per lui. Rye preme il grilletto, spara contro tutti i presenti e inscena una rapina.

La cameriera, l'unica sopravvissuta, prova a fuggire, ma Rye la insegue in una strada deserta e innevata, e uccide anche lei.

Ferito e confuso, Rye viene distratto dall'apparizione di una navicella spaziale, si ferma in mezzo alla strada e viene travolto da una macchina lanciata a buona velocità.

Rye infrange il parabrezza, l'auto si ferma e riparte portandosi con sé il suo corpo.

Alla guida dell'auto vi è Peggy Blumquist. Peggy è svampita, ma pratica, non "risolve problemi", ma li aggira e li fa detonare. Peggy rientra a casa, parcheggia la macchina nel garage, accatasta delle riviste in cucina, si guarda allo specchio e si pulisce la camicetta, infine prepara la cena per lei e Ed, il marito.

Ma durante la cena, si sentono dei rumori provenire dal garage. Peggy butta giù un bicchiere e si offre all'innamorato marito che solitamente evita, tuttavia continuano a sentirsi dei rumori. Ed e Molly vanno in garage, vedono il cristallo (Peggy dice di aver investito un cervo), e i rumori continuano nell'ombra, finché Ed non vede un uomo, Rye, rannicchiato al buio.

Mentre cerca di scorgere meglio, Rye lo attacca e ne nasce una zuffa che terminerà con l'assassinio di quest'ultimo.

Che fare ora? Peggy ha la soluzione, liberarsi del corpo.

Nel frattempo, a Kansas City, un'organizzazione locale approva un progetto di espansione a nord a discapito degli affari della famiglia Gerhardt. Il progetto è quello di avventarsi su un'organizzazione ferita dalla disabilità dovuta a un ictus che ha colpito il capofamiglia Otto Gerhardt.

La situazione è pronta a esplodere.

Kansas city contro i Gerhardt, Ed e Peggy Blumquist nel mezzo, come direbbe il buon vecchio Clint. Nel frattempo la polizia indaga.

Della famiglia Solverson e della retorica dei personaggi buoni e dei personaggi cattivi è stato detto tanto, forse troppo. Per cui tralascio.

Anche perché ciò che funziona è altro.

In un mondo sta andando a pezzi, Noah Hawley ficca questi casi psichiatrici dalla vita apparentemente normale, in mezzo a poliziotti e personaggi da gangster movie.

Dello iato vasto e profondo che separa Peggy dalla realtà si è già detto. Per amarla di più vi basti sapere che Peggy dialoga con personaggi immaginari, ma con veri coltelli, buca e tormenta corpi di gangster reali. Elettrifica con un taser il malcapitato, poi nell'inseguimento finale si sente un'eroina che verrà salvata da un eroe in un cinematografico lieto fine.

Il marito e macellaio Ed cerca il sogno americano insieme a lei. Ciò basti a descriverlo.

I cattivi, invece, non sono più quelli di una volta.

Ecco, la loro epica è finita. Il più cattivo soccombe alle donne che incontra, mentre il vincitore vince un posto in un ufficio che somiglia a uno sgabuzzino nel settore delle risorse umano.

Solo uno potrebbe distinguersi, Hanzee Dent, il Lorne Malvo della seconda stagione, ė un nativo americano che sembra avere i superpoteri. In forza ai Gerhardt, offeso e umiliato, prenderà parzialmente la sua rivincita verso la maggioranza suprematista.

Eh sì, la tematica razziale è presente, ma ci si scherza su dall'inizio, nel dialogo tra un attore vestito da indiano e un (aiuto)regista sul set di un film western.

  • This is the actual field, they told me. Massacre of Sioux Falls, right? I think 300 of your people - braves - died here, what a hundred years ago?

  • I'm from New Jersey.

  • ...

  • ...

  • Sure, but you, you're, you're an indian, right? This is the last battle (...) Look, I'm a Jew, so believe me, I know about tribulation.

La cura della colonna sonora è massima.

Le battute surreali dei gangster e dei Blumquist si sprecano e si alternano con le sentenze di stampo nostalgico dei Solverson.

Da un lato i Coen e Tarantino, dall'altro Eastwood, McCarthy e ancora i Coen.

E poi, avreste desiderato di vedere la rapida sequenza di morti, che segnano la vendetta di Micheal Corleone, almeno per una volta col sottofondo di Locomotive Breath?

Allora in Fargo potrete trovare la vostra consolazione.

Buona visione.

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