Dopo 3 anni di silenzio i NOFX tornano nel 2009 con "Coaster".

Un discreto ritorno sulle scene, i tempi d' oro sono passati ma si può sempre tentare di andarci vicino. La freschezza dell'album si nota già dalla copertina che mostra un CD usato come sottobicchiere e la scritta "Music included" sul retro, lo stesso CD è usato come frisbee.

Il lavoro si apre a gran velocità "We Called It America" dove si sente una grande influenza da parte dei Bad Religion presenta un riff dal sapore vagamente retrò e un testo parecchio incazzato che sottolinea la falsità e lo squallore del cosidetto sogno americano. Il prosequo dell' album è affidato a una miscela di classico melodic hc NOFXiano, Ska, e altre influenze esterne.

Vengono alternati pezzi ironici e scanzonati come "Eddie, Bruce and Paul" e "Creeping Out Sara" (questi due trattano in modo molto ironico e distaccato, l'argomento omosessualità) ad altri più seri come "My Orphan Year" una specie di brano autobiografico di Fat Mike. Un tema di spicco di Coaster è la polemica religiosa, la religione infatti subisce pesanti attacchi in "Blasphemy" (The Victimless Crimes)" che prende di mira i finti benpensanti che considerano ogni stramaledetta cosa immorale o blasfema con un testo che approvo più che in pieno e "Best God In Show" che su una specie di ska-raggae presenta un testo geniale sul conflitto religione-scienza in cui la prima esce con le ossa rotte.

"The Agony Of Victory" e "I Am An Alcohlic" rappresentano un lato dei NOFX particolare, che comunque ci si può aspettare dai quattro, mentre "Suits Ladders" e l' ironica "One Milion Coasters" sono NOFX allo stato puro. I tempi d' oro saranno pure passato ma "Coaster" si fa rispettare. 

 

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