Come sempre, sempre Nomadi.

Con questa frase Augusto Daolio era solito chiudere i concerti dei Nomadi. Solo che in questo album quella frase sta a significare tante cose, una su tutte: Augusto purtroppo non la dirà più dopo questo album. Perché infatti il carismatico leader dei Nomadi era malato. Per questo motivo il disco rappresenta l'ultima apparizione del vocalist con la sua band. L'album riassume il meglio dell'ultimo tour dei Nomadi con il grande Augusto.

I componenti della band erano Beppe Carletti alle tastiere, Dante Pergreffi al basso, che perse la vita in un incidente stradale, Daniele Campani batterista e Ciccio Falzone chitarrista. La cosa che fa commuovere è che gli stessi elementi del gruppo sapevano della malattia di Augusto, ma hanno continuato a suonare e ad accompagnare la sua calda e splendida voce. Si, perché la voce di Augusto trasmetteva un calore unico, era come se lui cantava vicino all'ascoltatore, accanto a chi ascoltava. I suoi testi erano profondi, raccontavano le paure dell'uomo, i sentimenti, le guerre, l'amicizia, l'amore. La sua semplicità e umiltà devono rappresentare un modello per ognuno di noi.

L'album inizia con ‘'Il Paese Delle Favole'' nella quale Augusto ironizza su molte delle storie che racconta cantando. Un brano che fa pensare ad ognuno di noi quando eravamo piccoli. ‘'C'è Un Re'' descrive come a volte la sete di potere dei regnanti non si ferma nemmeno davanti a madri che hanno perso i figli in battaglie senza senso. ‘'Ma Che Film La Vita'' è meravigliosa, ogni uomo la dovrebbe ascoltare e apprezzarne il testo. Augusto parla della vita che è piena di gioie e dolori, dei suoi genitori, dei suoi amici, della natura. Un brano profondo che deve far riflettere sul significato della vita. Stupenda. ‘'Suoni'', canzone senza parole, serve per sognare, per sentirsi liberi, sorprende per la sua bellezza. Qui spicca la stupenda voce di Augusto, calda e avvolgente. In ‘'Salvador'' si racconta la morte di Salvator Allende, in Cile durante un colpo di stato. ‘'Ricordati di Chico'' parla di Chico Mendez e della sua battaglia per la salvaguardia della foresta amazzonica. ‘'Primavera di Praga'' racconta ciò che successe a Praga nel 1968. Della questione dei ricchi e dei poveri si nota ‘' Mercanti E Servi '' nella quale dopo una descrizione dello stile di vita dei due diversi ceti, si conclude con la frase che o si è ricchi o si è poveri si ha sabbia tra le mani, ciò sta a significare che tutti gli uomini devono essere considerati uguali senza discriminazioni sociali e pregiudizi.

‘' L'Uomo Di Monaco '' parla del viaggio di un uomo che invecchia con il passare del tempo. Un testo dal significato profondo. In ‘' Un Giorno Insieme '', pezzo famoso dei Nomadi canta anche il pubblico insieme ad Augusto. ‘' La Canzone Del Bambino Nel Vento (Auschwitz) ‘' stupendo brano che racconta l'orrore dei campi di concentramento nei quali venivano deportati gli ebrei. Il protagonista in questo caso è un bambino che muore insieme ad altri suoi coetanei. La voce triste di Augusto esprime al meglio il dramma del bambino. ‘' Gli Aironi Neri ‘' è un altro pezzo storico dei Nomadi cantato perfettamente da Augusto. Una curiosità su questa canzone: dopo la morte di Augusto sua moglie disse che stava camminando sulla riva del fiume dove andava spesso Augusto, e ad un certo punto una piuma di una airone le si posò sulla spalla. Lei lo interpretò come un segno d'amore fatto da Augusto. Un regalo per lei. ‘' Gordon ‘' nella quale Augusto implora il protagonista della canzone di tornare sulla Terra. ‘' Canzone Per Un'Amica ‘' ha un andamento apparentemente allegro, ma poi finisce con Augusto che ricorda la sua ‘ amica ‘ che non c'è più. Per me questa canzone ha un significato particolare. ‘' Dio è Morto ‘' è una critica alla società attuale che non trova spazio per la fede a causa della frenesia dei nostri giorni. Giunti alla fine ecco ‘' Io Vagabondo ‘' la canzone più bella dei Nomadi, una perla nel panorama italiano. Parole che hanno fatto sognare generazioni intere. Grazie ad essa molti si sentono ancora giovani. Qui Augusto è nei panni di un vagabondo che non ha niente ma ha Dio, e questa è la cosa fondamentale. Sarà l'ultima volta che Augusto canterà questa canzone, e per questo si spera che la canzone duri per sempre, ma poi purtroppo finisce inesorabilmente. Anche Dante Pergreffi non ci sarà più dopo questo live.

A pensare ora a distanza di anni ad Augusto viene da piangere. Fu un grande compositore, pittore, cantante, ma soprattutto un grande uomo. Semplice e umile, doti che mancano nel mondo di oggi. Un grande esempio di un uomo che con la sua voce ha cantato i pensieri, le paure e i sogni di ogni uomo. Grazie Augusto.

In conclusione mi sembra giusto scrivere i pensieri per Augusto ormai scomparso scritti da alcuni componenti della band e da alcuni fans:

‘' Sai è difficile, pensarti così lontano da quella volontà solo terrena di credere che il tutto sia spazio, tempo, materia. Sono queste le cose che fanno della vita un gran carcere e l'evasione più ‘ dolce ‘ rimarrà sempre la tua … Ciao grande Augusto, Maestro di vita, compagno di mille viaggi, l'averti saputo amico ci farà scontare pene meno amare … '' Firmato Beppe, Cico, Daniele, Elisa, ma anche tutti noi, tutti i fans dei NOMADI!

Elenco tracce testi e video

01   Il paese delle favole (05:07)

02   C'è un re (04:03)

03   Ma che film la vita (04:37)

04   Suoni (03:35)

05   Salvador (03:29)

06   Ricordati di Cico (03:59)

07   Primavera di Praga (03:15)

08   Mercanti e servi (04:44)

In casa dei mercanti sembra sempre grande festa

se c'è il maiale gli tagliano la testa,

la casa dei mercanti, nascosta, blindata

dal resto del mondo, protetta isolata.



In casa dei servi si aspetta la festa

ma se non è quel giorno la speranza resta,

la casa dei servi, casa da rifare,

ai primi scossoni, può anche crollare.



La casa dei mercanti è alta su quel monte

la casa dei servi è in basso dopo il ponte.



Ma le paure, scendono giù

mentre i sogni, salgono su,

salgono su.



Le figlie dei mercanti, pallide e belle

apron le finestre è normale ci son le stelle,

sembrano felici ma la noia è in agguato

nel loro dorato privilegio incantato.



Le figlie dei servi hanno guance rosse,

soffrono tingono gonne rosse,

leggono romanzi con intrecci rosa,

sognano palazzi e abiti da sposa.



La casa dei mercanti è alta su quel monte

la casa dei servi è in basso dopo il ponte.



Ma le paure, scendono giù

mentre i sogni, salgono su,

salgono su.



Mercanti e servi,

la stessa vita,

sogni o denari,

sabbia fra le dita,

sabbia fra le dita.

09   L'uomo di Monaco (04:20)

10   Un giorno insieme (01:34)

11   La canzone del bambino nel vento (Auschwitz) (06:19)

12   Gli aironi neri (04:41)

13   Gordon (04:08)

Ritorna al tuo pianeta Mongo
torna al tuo sole Gordon
non vagare per universi bui
di una falsa coscienza
non andare nel freddo
di un niente che speranza
più non ha.
Hai staccato il tuo segnale
che ti legava alla Terra
ti sei levato dalla rotta
dell'astronave guida
credi di poter andare da solo
nel vero al di là.
Per i pazzi non c'è più pace
e tu sei pazzo Gordon
dentro il freddo non c'è vita
e tu sei morto Mongo
un fantasma opalescente
maledetto nel ricordo della sua gente

14   Canzone per un'amica (04:42)

Lunga e diritta correva la strada
L'auto veloce correva
La dolce estate era già cominciata
Vicino a lui sorrideva
(Vicino a lui sorrideva)
Forte la mano teneva il volante
Forte il motore cantava
Non lo sapevi che c'era la morte
Quel giorno che ti aspettava
(Quel giorno che ti aspettava)
Non lo sapevi che c'era la morte
Quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte
venga e ci prenda per mano
(venga e ci prenda per mano)
Non lo sapevi ma cosa hai provato
Quando la strada è impazzita
Quando la macchina è uscita di lato
E sopra un'altra è finita
(E sopra un'altra è finita)
Non lo sapevi ma cosa hai sentito
Quando lo schianto ti ha uccisa
Quando anche il cielo di sopra è crollato
Quando la vita è fuggita
(Quando la vita è fuggita)
Dopo il silenzio soltanto e regnato
tra le lamiere contorte
sull'autostrada cercavi la vita
ma ti ha incontrato la morte
(ma ti ha incontrato la morte)
Vorrei sapere a cosa è servito
Vivere, amare, soffrire
Spendere tutti i tuoi giorni passati
Se presto hai dovuto morire
(Se presto hai dovuto morire)
Voglio però ricordarti com'eri
Pensare che ancora vivi
Voglio pensare che ancora mi ascolti
Che come allora sorridi
(Che come allora sorridi)


Voglio però ricordarti com'eri
Pensare che ancora vivi
Voglio pensare che ancora mi ascolti
Che come allora sorridi
(Che come allora sorridi)

15   Dio è morto (02:45)

Ho visto
La gente della mia età andare via
Lungo le strade che non portano mai a niente
Cercare il sogno che conduce alla pazzia
Nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già
Lungo le notti che dal vino son bagnate
Dentro le stanze da pastiglie trasformate
Lungo le nuvole di fumo, nel mondo fatto di città,
Essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà
E un Dio che è morto
Ai bordi delle strade Dio è morto
Nelle auto prese a rate Dio è morto
Nei miti dell'estate Dio è morto.
Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede
In ciò che spesso han mascherato con la fede
Nei miti eterni della patria o dell'eroe
Perché è venuto il momento di negare tutto ciò che è falsità
Le fedi fatte di abitudini e paura
Una politica che è solo far carriera
Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto
L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
E un Dio che è morto
Nei campi di sterminio Dio è morto
Coi miti della razza Dio è morto
Con gli odi di partito Dio è morto.
Ma penso
Che questa mia generazione è preparata
A un mondo nuovo e a una speranza appena nata
Ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi
Perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni
E poi risorge
In ciò che noi crediamo Dio è risorto
In ciò che noi vogliamo Dio è risorto
Nel mondo che faremo
Dio è risorto,
Dio è risorto

16   Io vagabondo / Te Deum (08:17)

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Altre recensioni

Di  Masahiro

 L'averti saputo amico ci farà scontare pene meno amare...

 La Canzone Del Bimbo Nel Vento è imponente, triste, rende alla perfezione l'idea dell'orrore vissuto.


Di  lukather88

 "Questo disco rappresenta uno dei migliori live della storia della musica italiana, ed è in pratica l'epitaffio di Augusto Daolio."

 "Augusto mette l'anima, e il pubblico canta all'unisono con lui uno dei pezzi migliori della musica italiana."