Seconda sera in 4 gg...
Qualcuno mi dice che sono malato per loro, ed hanno ragione. Ho cosi voglia di rivederli sapendo già la track list, ma a Milano al Magnolia il pubblico non era dei più espansivi, almeno è sembrato a me. Cosi mi dico:
a torino li amano alla follia e il club è più piccolo, peccato che ci siano gli Invasive (assolutamente insopportabili) invece che The Pack AD duo femminile di Vancouver che avevano aperto il loro concerto nel locale di Segrate riscuotendo davvero una grande accoglienza. White Stripes ma anche Jon Spencer Blues Explosion, dal blues acido allo stoner su giri che entrano nel testone al primo colpo con la voce di Becky Black che a tratti ricorda quella di Blondie. Questo era Milano.
Beh, in modo molto tattico arrivo alle 23. Per fortuna gli Invasives stanno finendo. Tralascio solo per rispetto e attendo l'arrivo degli "old are the new young". Perchè questi adorabili vecchietti sono la più grande e potente macchina ritmica al mondo. La dimostrazione che un set drum del 90 suona da dio se dietro c'e' un Dio come John Wright e la sua tecnica sopraffina (sopratutto negli accenti al rullante, movimento del pedale dx della gran cassa e le variazioni continue sul china) o un violentatore del basso come Rob. Ci metti poi quell'elemento da sbarco di Tom Holliston e la ricetta è fatta come direbbe la mia amica Chef.
Partenza con "Old" dall'ultimo 10" un pezzo davvero strutturato su uso dei timpani e note basse per passare a "Valley of the Blind" che aiuta l'ingresso di un duplice richiamo a passato, quello glorioso dei quasi esordi di "Day everything became nothing" e "Dead Souls". Qui il pubblico inizia davvero ad esaltarsi, con delle dimostrazioni di affetto incredibili anche dal pubblico più giovane che conosce tutto a memoria e tripudio non appena john si toglie la maglietta per il caldo e rimane con tanto di pancetta da cumenda dietro le pelli. Una scappata con "Jubilation" e poi dopo una "All Lies", "Slave" che ricorda certi temi rock molto accattivamenti, quasi fosse la "My Sharona" del gruppo. Qualcuno chiede a gran voce "Oh no Bruno" ma i nostri si lanciano sulle orme dell'uscita tedesca di Ausfarth con "Mondo Nihilissimo" e "Hawk". Ma siamo a poco più' della metà del concerto. "Faceless" fino ad arrivare al genio di "Metronome" da Sex Mad. E poi "Till i die", "Happy" e "Humans" ma anche una devastante e fisicissima "It's catching up" unico pezzo preso dal genio ineguagliabile di "Wrong".
Si chiude il concerto dopo un richiamo a gran voce per il secondo tempo dei bis: "Victory (for every defeat there will be a victory)" e infine con "Now" che tutti ma proprio tutti cantano a squarciagola.
Divertenti, unici. Rimangono dopo 20 anni i miei miti. Senza di loro, cosi come senza i Joy Division, i CCCp o gli Slint io non sarei io. Nel bene e nel male
Si ritorna a casa, di nuovo felici. Domani ci sono i Liars.
Continuiamo cosi, vogliamoci del bene!
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