Seconda uscita, dopo l'omonimo esordio del 2002, per i nOOrda di Cesare Malfatti (La Crus, The Dining Rooms) e Gionata Bettini. Le collaborazioni vocali sono di Alessandro Raina (Giardini Di Mirò), Imma Costanzo (Soul Mio) e Jennifer Jackson.

Due linee parallele che si uniscono, impossibile direte voi! Eppure in questo album avviene.
La linea rock/indie interseca quella del Bristol sound in un punto che potremmo chiamare indietronico, dove le due eterogenee sonorità si prendono, inseguono, abbandonano per tutto il corso del cd.
Alla dimostrazione del teorema ci arriviamo attraverso 11 tracce che nel loro complesso si mostrano sapientemente malinconiche ma, soprattutto, "pregne di atmosfere" che ognuno può divertirsi a immaginare e colorare usando, mi raccomando, colori tenui ma tratti decisi.

The Carnation è il brano che apre il disco, pezzo intenso e melodico al pari di Endless Summer, che risulta essere però più trascinante ed incalzante; sinuosa è invece Where Do Stars Go, un pizzico di nostalgia ci prende ascoltando A Different Road, lamenti sonori e vocali ci coinvolgono in Shoreditch.
Due le tracce strumentali, Nobody 1 e Nobody 2, elettricità impalpabile nel primo pezzo, ambientazione cupa con squarci malinconici nel secondo; To The Antipole, brano che da nome al cd, mette in risalto la capacità di Raina di trasmettere con la sua voce profonde emozioni, l'angoscia è la caratteristica di questa canzone. Si chiude con Anywhere For Your Love, finale vellutato per un lavoro che merita attenzione e ascolto, e che dimostra, ancora una volta, come la musica non sia geometria e come le sue linee parallele si incontrino e continueranno ad incontrarsi.

C.V.D.

 

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