Quando uscì l'esordio dei North Mississippi Allstars; "Shake hands with shorty", furono in molti a gridare al miracolo. Il disco era un fulmine a ciel sereno e aveva portato alla luce una grande southern garage blues band.

Un trio dal suono possente e moderno ma nello stesso tempo ancorato alla tradizione del southern rock e del blues più puro. I seguenti due album del gruppo ("51 Phantom" e "Polaris") sono però mediocri e non ripetono la magia della prima release. Il gruppo si riscatta però con la pubblicazione di uno splendido live dal titolo "Hill country revue live at Bonnaroo"; registrato nell'omonimo festival (e di cui parlerò in maniera approfondita in un post futuro). Dopo il riscatto live si attendeva la fatidica prova in studio per vedere quale era il vero potenziale del gruppo.

E il nuovo disco mantiene in pieno tutte le promesse e le aspettative. Il trio (formato dai fratelli Cody e Luther Dickinson, rispettivamente batteria e chitarra, e dal bassista Chris Chew), è riuscito a trasportare in studio le atmosfere che caratterizzano i loro show incediari. "Electric blue watermelon" è un disco ricco d'ispirazione, dai forti umori sudisti e che mette in luce tutte le potenzialità del gruppo. Registrato nello studio del padre dei due fratelli; Jim Dickison (noto produttore e session man), l'album si avvale della presenza di alcuni ospiti di spessore che con il loro contributo rendono ancora più terso il sound della band.
Si parte subito alla grande con "Mississippi Boll Weevil"; cover di un vecchio pezzo di Charley Patton, un blues elettroacustico davvero trascinante. Come già avvenuto per il live album, anche in studio i North Mississippi Allstars cercano di abbinare tradizione e modernità. Abbinamento che trova il suo esempio ideale in "No mo" dove una chitarra slide si intreccia con accenni hip hop (ad opera del rapper Al Kapone) ed il risultato è di tutto rispetto. Meravigliosa è anche "Moonshine" brano caratterizzato dalla forti atmosfere sudiste, e che non avrebbe sfigurato su uno dei primi dischi degli Allman Brothers. Tanto per ribadire che il gruppo proviene dal profondo sud.

Uno degli ospiti del disco è Lucinda Williams che presta la sua voce in "Hurry up sunrise", country ballad dove Luther emula il suo idolo Duane Allman lavorando da fine cesellatore alla slide. Forte è anche l'influenza del blues tradizionale e del suono di Othar Turner, come si avverte in brani quali "Bang bang Lulu" e "Teasin Brown". Altro ospite è Robert Randolph che con la sua steel guitar imprime un groove irresistibile a "Stompin my foot", forse il brano più trascinante del disco. Un funky blues dotato di un ritornello killer e che vi farà muovere la testa all'impazzata.
Il blues riaffora poi in "Mean Ol' wind die down" dove la slide costruisce il tema melodico e si interseca con il controcanto che le risponde, creando un'atmosfera davvero da brividi. Degna di nota è anche la marcia finale "Fife and drum" ancora influenzata dalla radici sudiste del gruppo. Nell'edizione europea sono inoltre state aggiunte tre bonus track che arricchiscono ancora di più il disco.

Un album davvero splendido che riporta i North Mississippi Allstars alla popolarità degli esordi. Fantastico l'apporto dato dagli ospiti che non fanno una semplice apparizione ma con passione e ispirazione interpretano i brani scritti dal trio.

Insomma un lavoro tra il moderno e la tradizione, sudato e suonato con grande passione ed ispirazione. Un disco che cresce ascolto dopo ascolto e di cui vi innamorerete molto presto.
Sensazionale!!!!

Carico i commenti...  con calma