"Quando cominciai a pensare alla gatta Cenerentola pensai spontaneamente a un melodramma: un melodramma nuovo e antico nello stesso tempo come nuove e antiche sono le favole nel momento in cui si raccontano. Un melodramma come favola dove si canta per parlare e si parla per cantare o come favola di un melodramma dove tutti capiscono anche ciò che non si capisce solo a parole". (Roberto De Simone)

Il maestro supera se stesso.

Dopo le eccellenti collaborazioni artistiche con la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Roberto De Simone decide di comporre una propria opera teatrale-musicale. E questa volta e lui a dirigere la NCCP. Nel 1976 scrive e mette in atto "La gatta Cenerentola". L'opera teatrale è composta in tre atti ed è una rivisitazione dall'omonima fiaba (titolo originale "La gatta Cennerentola") di Giovan Battista Basile, composta nel '600 e contenuta ne "Lo cunto de li cunti".

Nel comporre l'opera De Simone prende spunto anche da altre versioni, scritte o orali, della stessa fiaba nella tradizione napoletana.

Il risultato è un lavoro maestoso, forse l'opera teatrale partenopea per eccellenza, che mescola sapientemente la recitazione con la musica, infarcita degli ingredienti tipici di quella realtà che è Napoli. Il testo è interamente in napoletano, ma un napoletano puro, perfetto, che dura immortale nel tempo.

La storia narra, appunto, le vicende di Cenerentola, alle quali Perrault prenderà spunto per il suo romanzo. Infatti, vi sono delle differenze tra lo scritto di Basile e quello del francese, basti ricordare soltanto che nell'opera originale Zezolla (ovvero Cenerentola) uccide la propria matrigna, salvo ritrovarsene una ancor più perfida.

La vicenda si svolge nella Napoli barocca e seicentesca, dominata dagli spagnoli ed è contornata dalle musiche create da De Simone, perfettamente riuscite ed azzeccate nel contesto.

"La gatta Cenerentola" è l'enciclopedia della musica tradizionale partenopea, perché costituita da tutti le soluzioni stilistiche risalenti a quel periodo, ovvero villanelle, tarantelle, moresche, tammorriate e quant'altro. Sembra superfluo ricordare la splendida esibizione musicale della NCCP, nella quale si uniscono ed intrecciano i suoni degli strumenti classici con quelli popolari, rendendo quest'opera unica.

Il capolavoro di De Simone dipinge, però, soprattutto la situazione della città di Napoli, vera ed unica protagonista de "La gatta Cenerentola", che è dominata da una "matrigna" oppressiva e straniera.

Fosse stata composta nel '600-'700, oggi ne parleremmo come una composizione fondamentale dal punto di vista storico-musicale. Fu, invece, composta nel 1976 è rimane una testimonianza importante delle radici culturali partenopee.

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