Ho amato questo disco al primo ascolto. Strano a dirsi, non succede così di frequente.

"Bachelite" narra storie di tempi recenti, lo fa sottovoce a volte, altre volte urlando, ma sempre con un'intensità che ti entra dentro.

Storie incredibilmente personali, talmente personali che ti pare di viverle mentre viaggi sullo sfondo di un sound tutto elettronico, che figura ampi spazi e scenari emozionali. Storie che parlano di cose che molta gente preferisce non sentire, o dimenticare.

Diciamolo pure, è un disco schierato, ed evito volutamente di accostare a quest'ultimo il termine "politico". Perchè c'è ben poco di politico, anche più in generale, se vogliamo, nel nostro momento storico.

Ma c'è molto di socialismo, il chè lo rende attuale tanto quanto appetibile per tutti coloro che hanno sete di rappresentatività popolare.

Le canzoni son tutte belle, a mio avviso su tutte spiccano "Sensibile" e "Cioccolato I.A.C.P.", forse per i temi che trattano.

Ma in tutte ritrovo comunque l'elemento collante, che mi colpisce e che mi fa amare l'opera intera: l'uso considerato e responsabile del vocabolario.

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