Gli Old Man Gloom non sono un gruppo qualunque. Se si considera che sono formati da membri di Isis, Converge e Cave-In possono essere considerati un vero e proprio supergruppo della scena post-core.
Questo "Christmas" (titolo alquanto bizzarro) è il loro quarto lavoro e presenta una miscela di parti heavy al fulmicotone e sprazzi di ambient. L'opener, parte con un drone ambient che sfocia in un'apertura acustica prima di venire violentata da un finale devastante. In genere però si hanno o tracce heavy o tracce ambient. Le parti più violente si rifanno direttamente a quanto detto dalle band madri, quindi chitarre pese come macigni, vocals piuttosto basse e più vicine al growl che non allo scream hardcore, e un incedere di batteria quadrato e compatto.
I brani non sono mai schizzati come i Converge ma nemmeno monolitici e dilatati come gli Isis. Le tracce ambient sono spesso oscure ed inquietanti e sono un ottimo "aperitivo" prima del massacro. A parte l'ottima "Accord-o-matic", oltre 7 minuti, i brani ambient sono abbastanza brevi. Menzione speciale per la conclusiva "Chritmas Eve", idealmente divisa in tre parti, che chiude con 16 esaltanti minuti il disco.
Per concludere un'opera non originalissima, in quanto sia le parti heavy che quelle ambient non sono niente di nuovo, ma ottimamente suonato e concepito.
Un altro centro per la nuova scuola americana del post-core, che mi sento di affermare tranquillamente è al momento la migliore produttrice di musica estrema al mondo.
Carico i commenti... con calma