Flashback tempo-mentale: Berlino fine Aprile - inizio Maggio 1945. Mostruosi carri armati sovietici si accingono a valicare il fiume Oder, il clue dell'invasione. Granate di fuoco piovono sul popolino inerme e quasi ignaro di ciò che è destinato ad accadere.

Immaginiamo il cuore della Capitale, un giardino mutato a poco a poco in steppa fumante. Una discreta scalinata congiunge la piazza devastata ad un malsano bunker, spartano, grondante sporchi liquidi, l'umidità pregna sgradevolmente le rigide uniformi di ufficiali, comandanti, gerarchi. Uno in particolare si aggira silenzioso, spettrale per questi oscuri antri, per queste meste bolgie. Gli innumerevoli solchi di rughe disegnano (male) il pallido, floscio volto di uomo stanco, inebetito, estraniato, traballante, le sue scarne mani non posseggono la capacità di stabilizzarsi e si perdono in un moto perpetuo. Pare un veterano della guerra di Prussia e neanche raggiunge la sessantina.

Quest'individuo regna sovrano sull'immensa cantina/botola della città: urla, sbraita, inneggia al tradimento del Popolo, scambia le mappe in cui sono delineate le ultime armate a difesa della Hauptstadt con cartine di Monopoli, gioca pedine inesistenti, invade caselle ferrate e bastioni inespugnabili, la pazzia gli devasta le inquiete cervici. Lancia improperi ai Generali, traditori, fedifraghi, assassini della Patria e dell'Onore, devono pagare l'onta con il loro sangue.

I fedelissimi lo abbandonano. Contattano il nemico. La resa è improrogabile. Il recente confine del Terzo Regno dista pochi metri dal bunker. Due anni fa si estendeva dalla Loira agli Urali. Da Oslo alla Cirenaica. C'è chi confonde sacrilegamente le direttive da lui stesso emanate in passato, chi annuncia la sua incapacità di fare "terra bruciata" la Gloriosa Nazione oramai dismessa, chi diserta, chi è dedito a folli nottate in compagnia di prostitute e donnacce "impure" e "inferiori". Che importa! Tanto la fine è vicina, meglio bruciare tutto e subito. Possibilmente nella goliardia più selvaggia. Questi militari di altro rango, pervasi dall'alcool e dalla più antica forma di lussuria, costoro rappresenterebbero la Razza Eletta da esportazione? Incarnerebbero essi il nuovo canonico mondiale?

Niente da fare. Sconfitta inevitabile. Bisogna farla finita. Morte eroica, vietata la caduta da vivi nelle grinfie del nemico. Una consuetudine degli Antichi, neanche una grande novità. Dimostrazione di coraggio mal riciclata e mal ri - aggiornata.

L'individuo primario decide di unirsi in matrimonio all'unica donna mortale alla quale egli ha desiderato donare un briciolo d'amore, sentimento, tuttavia, ripudiato moralmente. L'altra donna è la Nazione. Scrosci di applausi rovinano un'acustica di per sé poco graziosa.

I proiettili ed il cianuro bussano alla porta del bunker ed entrano senza chiedere permesso. Si impossessano dell'inerme pastore tedesco. Poi distruggono l'individuo e la neomoglie. A loro si appicca il fuoco con la benzina di lussuose Volkswagen inutilizzate. I corpi mortali non devono assolutamente diventare parte del bottino di guerra degli avversari. Altre vite cadono: bambini innocenti avvelenati nel sonno, i genitori che si piantano il piombo nel cervello. Sorti simili investono ulteriori membra vitali, superbe.

Tra le macerie fumanti, filtrando il popolo insozzato dalla calce dei palazzi distrutti, ignorando i rivoli di sangue colanti sul viso, un camion dotato di dispositivo autoparlante annuncia la resa. L'uomo che palesa all'unisono queste voci cade a terra, fulminato da cotanta vergogna e imbarazzo.

Finale: una giovane donna ed un ragazzino, ex combattente, si riuniscono fuori dalla metropoli incendiata con le loro biciclette. Davanti a loro, la campagna, il frastuono delle ultime granate ed un futuro incerto da perseguire. Con loro decine di emigranti. Il fuoco brucia e brucerà con più ardore negli anni a venire. Le macerie degli appartamenti ottocenteschi neanche si possono comparare alla catastrofe dei sentimenti. L'Uomo è polvere come il calcestruzzo che scivola dai mattoni disgregati.

Il villaggio austriaco di Braunau am Inn sarà il primo a commiserarsi a causa del misterioso protagonista che si aggira per questa recensione.

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