E allora, dove andate per pasquetta? Al mare? In Montagna? Per boschi collinosi alla ricerca dell' Ape Maia? Sì?!?! Che palle! “Gruppettino ristrettino di teneri amichetti, pranzettino nel agriturismo piccolo e ricercato di Zia Rosetta, e poi a saltellare sui prati spensierati come piccoli puffi in villeggiatura preso il Madrenatura Hotel ”... ma per piacere!

Date retta allo zio ...caz..., le feste comandate vanno festeggiate seriamente. Cercate un bel posto nascosto con ampio spazio, una vallata o una spiaggia poco frequentata, magari un casolare abbandonato; gruppo elettrogeno; impianto sonoro affittato; passaparola fra amici e conoscenti e organizzate un bel festival della pace stile anni 60 (in tutto e per tutto eh!).

Pensate che bello, tirate fuori tutti i dischi Hippy che avete, magliette psichedeliche, bocce di vino a perdita d’occhio, 39 pacchi di Rizla+ formato gigante (a testa), ed una volta sul posto tutti a raccogliere funghi ed erba che in campagna se ne trovano facilmente. Fate una bella caciara: ballate e cantate, corone di fiori da scambiarsi reciprocamente, vi “abbracciate” con tutti i migliori esponenti del sesso opposto e vi rovinate il sistema nervoso per un paio di settimane. A notte tarda, quando il grosso del gruppo se va, rimangono solo gli irriducibili, quelli che non possono tornare a casa finche l'erba ed i funghi raccolti in campagna non sono finiti.

Ed è lì che casca l’asino. Un bel fuoco all' aperto, vi mettete tutti in cerchio e fiondate sui timpani sto "New Day Rising" (Delerium Records '99).

Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se Jim Morrison non avesse avuto voglia di un bagno quel giorno, e fosse entrato in sala di incisione con Syd Barret? Secondo me avrebbero tirato fuori dal cilindro qualcosa come questo lavoro. Non è il "solito" gruppo coi chitarroni distorti e i sintetizzatori ossessivamente svarionati, questi ti portano nell' iperspazio dolcemente, ti prendono per la manina, ti accarezzano i capelli e fanno salire sulla loro altalena, spingono con una velocità sostenuta ma senza brusche accelerazioni, e tu con il sorriso ebete come un bimbo al luna park con il free-pass per tutte le giostre; intanto gli “On Trial” spingono, spingono, spingono...
Riff melodici e psicotropi, suoni provenienti dall'iperspazio, batteria soft con rullate da stargate, voce estraniante alla "Ramadan party alla Mecca; fisarmoniche, chitarre elettriche ed acustiche, sitar, flauti ed altre cose che il mio orecchio pagano non distingue.

Formazione: Albert Hoffman alla chitarra, il tenente Spok al sampler, Tutankamon alla batteria e Gesù Cristo come frontman, roba che dopo 10 minuti di ascolto vi girerete dal vostro amico "paoletto detto mutande di lamiera", per passargli il tumefatto erbaceo, e lo scambierete o per il Mullah Omar o per Mago Zurlì bacchetta compresa (questo dipende anche dal raccolto del pomeriggio).

Un piede nel periodo a cavallo fra 60 e 70 e l'altro nel terzo millennio; un ponte musicale che unisce i due periodi, e gli "On Trial" hanno piazzato la strumentazione al centro di questo ponte, e da li ci scavano l'encefalo, ma non con un trapano stile doom, con un piccolo e indolore cucchiaino d'argento con inserti in oro zecchino, con dolcezza, ma inesorabilmente sino al centro.

Un difetto però tutto questo (festa/disco/raccolto) lo avrà: quando tornerete il martedì in ufficio, nudi con sola foglia di fico sulle parti cool (o tonaca con decorazioni di magnolie in fiore), capelli a pallone stile Aretha Franklin/Valderrama e saluterete il vostro capo-ufficio con "pace fratello, che l'amore sia con te" con il timbro vocale di Verdone in un "Un Sacco Bello" mentre gli infilate una corona di margherite intorno alla fronte, forse vi licenzieranno; ma non potranno togliervi quel sorriso ebete dalla faccia.

Che la pasquetta vi porti consiglio; peace & love amici di De-Baservi amo tutti (no, ancora non sono andato in campagna a fare la raccolta, era tanto per chiudere con una frase a tema che fa tanto cult tardo-adolescenziale).


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