Ci vogliono pochissime parole per descrivere questo album che mi ha particolarmente colpito, un album di una band che ha saputo con efficaci armi verbali spaccare tutto quanto, parole velenosissime contro silenzi politici, odio raziale, capitalismo, discriminazioni e a favore di un mondo con pacifismo, amore, ma anche violenza se è necessaria.

Gli One Minute Silence lo sanno fare più di tutti, con il loro sound aggressivo quanto soave e inquietante, la dimostrazione che la ribellione non è punk, loro sfornano infatti un crossover granitico con bassi potentissimi e chitarre profonde (l'inizio di "I Wear My Skin" è una dimostrazione eclatante) e qualche spunto hardcore pur rimanendo fedele anche all'hip hop ("Revolution", "We Bounce, Fistful Of Nothing").

Grandi doti tecniche e grandi temi per una musica pazzesca, con la voce di Brian Barry detto Yap che dire trascinante è poco (da lui si sente la rabbia e frustrazione causata da un mondo di sole azioni e poche parole... lui pensa che devono esserci entrambi). In effetti la musica dei O.M.S. è come un sollevarsi per aria e spiaccicarsi violentemente per terra, dopo che ne rimane? Una cadavere disfatto, questi musicisti fanno da perfetta colonna sonora per il funerale del mondo.

Se odiate, gli One Minute Silence vi consigliano di farlo con stile e cervello.

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