Una grande e lucente gemma che si è persa negli anni.
Trio composto da due Norvegesi, Nina Johansen e Rune Walle, più un Indiano, Satnam Singh. A loro si uniscono per la registrazione un Hammond, un basso elettrico ed una batteria. Ne viene fuori una miscela straordinaria che ha per base il Prog acustico spruzzato di psichedelia. Uscì per la Philips norvegese nel 1970 e, nonostante fosse stato salutato come una delle più belle cose mai uscite in quel Paese da sempre, non vendette praticamente nulla, tanto che, per queste ragioni e per problemi familiari della cantante, l'avventura dei Nostri si fermò immediatamente dopo l'uscita dell'LP.
L'uccello al quale è dedicato il disco è il "Blackbird" dei Beatles, come si legge nelle note del bel booklet che accompagna la ristampa del CD.
La bellezza di questo disco è disarmante: nella sua semplicità, dona momenti di una morbida pacatezza che non è facile trovare nella musica. Cristallino e perfetto: ascoltate la traccia due "Mother Nature" e, se ne uscite incontaminati, allora la sera cominciate a pregate il dio della biomeccanica che vi doni un cuore.
Lasciatevi poi cullare dalle atmosfere di morbida seta e velluto e respirate a pieni polmoni i profumi di incensi che si sprigionano nell'aria, ascoltate la voce di Nina e resterete ipnotizzati dalla sua sinuosità.
Strepitoso ed incantevole. Se pensate, poi, che le registrazioni sono del 1969, gli darete sicuramente mezza stella in più. Super raccomandato a chi cerca melodie struggenti e raccolte.
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