"Papà, papà, l'altro giorno mi è venuta in mente una canzone che mettevi su quando ero bambino, credo della Vanoni, e mi sono quasi messo a piangere, com'è che faceva? "Arrivederci, dammi la mano e sorridi, salutiamoci, questo sarà un addio ma non pensiamoci". Dio come era triste, hai il vinile, vero? Mi faresti una cassettina? Grazie papi". E qualche giorno dopo mi arriva in regalo un cd doppio. Il paparino l'ha trovato in uno di quei cestoni di roba in offerta, ha subito pensato a me e l'ha acquistato. E' stato lui a spiegarmi, da bambino, il valore ambiguo delle canzoni della Vanoni.

Lei è un'ottima interprete, pluricelebrata e pluridecorata, dalla voce profonda e un po' nasale, vibrante e calda. Ha alle spalle una cinquantina di lavori, migliaia di concerti e canta pezzi di autori eccellenti, al culmine della loro creatività se vogliamo. E il cd doppio che il paparino mi recapita tra le mani ha 24 pezzi, vorrei dire uno più bello dell'altro, ma non è così. Io adoro questo cd doppio. Ascolto jazz da anni, ma non posso rinnegare le mie origini musicali, i festival di Sanremo della mia infanzia ed adolescenza, la melodica leggera che mi scorreva nelle vene da bimbo. Non ero autonomo musicalmente e quello che sentivo arrivava tutto dall'autoradio del vecchio. Forse mi piaceva, forse no, forse ignoravo tutto il resto (musicalmente parlando), ma venti anni dopo, in una bella giornata di sole, passeggiando tranquillamente mi sono riaffiorati nella testa ricordi musicali antichi, parlo di quelle melodie che ti restano dentro, rifanno capolino misteriosamente, le abbini a qualche episodio del tuo passato, ti chiedi da dove arrivino e non ricordi bene.

Il cd mi immerge nel passato e mi disperdo nell'atmosfera sognante di "Innamorati a Milano" di Memo Remigi. E dire che quando penso a Milano, mi viene in mente solo schifo, caos e violenza, e su Remigi ho sentito solo battute del dj Angelo su radio deejay. Eppure l'autore ha trovato la chiave romantica di una città cui non attribuirei mai questo valore: (Incontrarsi in galleria, che pazzia). "Che Cosa C'è" (c'è che mi sono innamorato di te), scriveva Gino Paoli, forse nella fase più ispirata della sua carriera. "Arrivederci" è di Umberto Bindi. Mio padre mi raccontò che all'epoca il pezzo fece scandalo, perché in esso pare si celasse un rapporto omosessuale. Ascolti il pezzo e non traspare, mi fido; semmai ti ci puoi riconoscere, se hai mai avuto la fortuna di avere un'avventura sentimentale al mare, una di quelle sbandate adolescenziali che ti struggono anche quando ripensi a quei gioiosi spensierati momenti del tuo passato. "C'eri Anche Tu" di un ancor giovane Mogol (immancabile) è anche divertente, allegrotta e dolce.

"Che Barba Amore Mio" (un giorno o l'altro addio) di Pallavicini mi piace tantissimo. L'interpretazione è maestosa. La melodia corposa e soave. Non da meno, per valore emotivo, la fin troppo stucchevole "Come Si Fa" (a non vendersi l'anima, quando sei tu che vorresti comprarmela) di Paoli. Scioccante e trapanante "L'appuntamento" di Brunone Lauzi. Cito per onore Calabrese con "Domani è Un Altro Giorno" (si vedrà), e la celeberrima "Senza fine" ancora di Paoli. Toccante, di Remigi, "Io ti Darò di Più". Un grande Franco Califano, del quale il vecchio mi ha sempre parlato abbastanza male come personaggio pubblico (anche la nonna lo citava come il bel tenebroso), ma estremamente bene come autore. In effetti solo una grande sensibilità artistica, lo riconosco, potrebbe dar vita a "La Musica è Finita" (gli amici se ne vanno, che inutile serata). Chiudo con il pezzo di Domenico Modugno, "Tu si 'na cosa grande", per menzionare un altro amatissimo autore-interprete scomparso. Non potevo davvero fare lo spaccato di tutte le canzoni, ho preferito citare solo alcune (ed alcuni autori) per trasmettere il mio rispetto per i compositori del passato che credo ci abbiano dato tanto.

Quando ero piccino ed implume, questi brani erano già classici. Sono tutti scritti e interpretati tra il 1961 e il 1974. Nonostante questo, hanno una carica di spiccato ed originale romanticismo italiano e mi coinvolgono ancora oggi, mi fanno pensare a quanta buona musica (leggera) c'era una volta e quanta oggi sia uno scimmiottamento pressochè inutile. Grazie papà.

Elenco e tracce

01   Abbracciami Forte (03:04)

02   Che Barba Amore Mio (03:28)

03   Finisce Qui (02:43)

04   Come Si Fa (03:07)

05   Innamorati A Milano (03:03)

06   Che Cosa C'È (03:15)

07   Anche Se (03:50)

08   Anonimo Veneziano (03:01)

09   Arrivederci (03:13)

10   C'Eri Anche Tu (02:25)

11   Caldo (03:01)

12   Cercami (04:25)

13   L'Appuntamento (04:25)

14   Mi Piaci Mi Piaci... (02:42)

15   Tu Si 'Na Cosa Grande (03:36)

16   Ammore Mio (03:36)

17   Domani È Un Altro Giorno (03:10)

18   Senza Fine (03:05)

19   Casa Bianca (02:57)

20   Il Tempo D'Impazzire (03:30)

21   Io Ti Darò Di Più (02:50)

22   La Musica È Finita (03:08)

23   Una Ragione Di Più (03:23)

24   Eternità (03:34)

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