E' arrivato. Il 27 marzo è uscito il sedicesimo album in studio di una delle band più importanti dell'intero movimento thrash metal. "The electric age" vede la luce a due anni di distanza da "Ironbound", buon esempio di come la classe si unisce all'esperienza. L'obiettivo per la band capitanata dall'immortale Bobby Ellsworth era riconfermare quanto di buono fatto con l'ultimo cd, consapevoli del fatto che tirare fuori un altro "The years of decay" o un altro "Horrorscope" è un'utopia più che una realtà.

Il lavoro in questione è l'ennesima violentissima sferzata di thrash metal targato Overkill: chitarre taglienti come non mai, supportate dallo splendido lavoro del basso di D.D. Verni (mai troppo celebrato) e dalla batteria di Ron Lipnicki. Ad ergersi su tutto la voce di "Blitz" Ellsworth, uno dei cantanti più sottovalutati dall'intero panorama thrash. Un timbro quasi irriverente, sempre in bilico tra la rabbia e l'ironia. Tutte caratteristiche che gli Overkill hanno dimostrato fin dagli esordi e che continuano a mostrare ancora oggi, dopo 30 anni di carriera. Eppure, come spesso accade, non sono tutte rose nel giardino degli Overkill: nonostante un'attitudine scacciasassi e ancora decisamente old style, nell'ultimo episodio della band newyorkese manca un pizzico di varietà, qualche scintilla capace di rendere effettivamente completo un platter buono, ma che spesso si perde in se stesso.

L'apertura non poteva essere migliore: due pezzi come "Come and get it" ed "Electric rattlesnake" sono l'emblema di come dovrebbe presentarsi il thrash moderno. Potenza, sezione ritmica perfetta, linee vocali altrettanto azzeccate: headbanging assicurato grazie alla qualità, elemento che è sempre meno frequente. Il problema è constatare che tutti i 10 brani del cd si muovono su queste coordinate: non che sia del tutto negativo vista l'elevato livello qualitativo, ma forse sotto il punto di vista prettamente compositivo e di "scrittura" Verni & Co. avrebbero potuto far meglio. Manca la hit, il pezzone capace di entusiasmare fin da subito, ma nel complesso "The electric age" si mantiene su una sufficienza piena e meritata. Per rimanere al recente passato, l'ultimo full lenght targato Overkill è decisamente meglio degli altri tre lavori di altrettante realtà ben famose nella cerchia del thrash: parlo di "Lulu" dei Metallica (anche se è bene non considerarlo un loro disco vero e proprio), di "Worship music" degli Anthrax e di "Th1rt3en" dei Megadeth.

Gli Overkill hanno dimostrato di essere ancora una macchina da guerra ben oliata, prolifica e capace più di altri di mantenersi su piani di efficienza e rispettabilità elevati. L'errore sta sempre lì: aspettarsi da realtà che hanno contribuito a codificare un genere i capolavori del passato. Alcuni ci riescono, altri meno, qualche eccezione si trova, ma ogni singolo lavoro è legato al momento storico e alle condizioni in cui viene concepito. Per questo motivo "The electric age" non verrà ricordato come una delle loro migliori uscite, ma resta un cd sicuramente ben fatto, che nella lunga discografia degli Overkill ci può stare.

Tre pallini che in realtà sono tre e mezzo.

1. "Come And Get It" (6:17)
2. "Electric Rattlesnake" (6:19)
3. "Wish You Were Dead" (4:20)
4. "Black Daze" (3:55)
5. "Save Yourself" (3:43)
6. "Drop The Hammer Down" (6:25)
7. "21st Century Man" (4:12)
8. "Old Wounds, New Scars" (4:11)
9. "All Over But The Shouting" (5:30)
10. "Good Night" (5:37)


  • Karter4
    13 apr 12
    Recensione: Opera:
    Recensione ben scritta, l'album devo ancora ascoltarlo..
  • jdv666
    13 apr 12
    Recensione: Opera:
    buona rece, 5 anche perché almeno tu in questi tempi di magra provvedi a tenere sempre accesa la sacra fiamma del metallo qui su deb! ;) ma é una mia impressione o in passato giravano più metallari?
    • jdv666
      13 apr 12
      cmq loro grande band, non rivoluzionaria come quelle della prima ondata, ma sempre solida ed onesta.
    • nes
      13 apr 12
      "non rivoluzionaria come quelle della prima ondata" ??? ma gli overkill fanno parte della prima ondata: 1984
    • jdv666
      13 apr 12
      assí? allora chiedo venia pardon... -_-´ ero convinto fossero successivi...
    • nes
      13 apr 12
      Gli soprauccidi sono tra i fautori di tale suono pestato. quanto i massacro, o i megamorte. loro però sono ingiustamente spesso considerati di minor importanza. Mai capito il perchè. cazzo!
    • jdv666
      13 apr 12
      e, sará che uno li sente meno nominare rispetto ai fab4 ed exodus... di solito vengono nominati sempre insieme a gruppi successivi; sarà ciò che mi ha portato ad errare... in ogni caso posso dire che almeno in germania godono di grande rispetto, sopratutto perché sono visti tra i difensori del sacro verbo nella loro coerenza ^^
    • JohnHolmes
      13 apr 12
      Molti metallari si sono evoluti.
    • jdv666
      13 apr 12
      piccoli metallari crescono ;) in effetti pure io al momento il genere l ho messo un po´ da parte...
    • nes
      13 apr 12
      che crescano o meno, sempre metallari restano. dubstep, drone, kraut, elettronica, blues protometal, revival psych, cantautorato italiano, post hardcore, screamo... ascoltan questa roba oggi magari. Ma se sei stato metallaro, sotto sotto lo resterai tutta la vita. neppure l'ascolto compulsivo di waits o davies potranno mai redimere il gusto per l'orrido che ti porti appresso ( parlo per esperienza). Posso pure dimostrarlo: tra voi ex metallini chi ha il coraggio di dire che questa roba non gli fa ancora venire voglia di tirare pugni verso il cielo con l'indice teso ?
    • ProgRock
      13 apr 12
      Giustissimo, il primo genere che si approfondisce è come il paese o la città in cui si nasce:Metallaro, Progghettaro, Punkettone-Garagista, Cantautoriale etc... poi si arriva ad ascoltare tutti indifferentemente Melvins, Motorpsycho, Jesus Lizard, Don Caballero, Zorn, Patton etc...senza distinzioni inutili, ma le radici da ascoltatore non si possono mutare.
    • gnagnera
      13 apr 12
      caro Nes come non darle ragione, allargando il discorso che facevo con un amico anni fa: puoi invecchiare, ascoltare altri generi, anzi preferire altri generi (come nel mio caso), abbandonare (almeno in parte) il metallo, ma quando esce il cazzo di pupazzo di Eddie urli ancora come l'adolescente che eri tanto, tanto tempo fa
    • jdv666
      13 apr 12
      vero vero, non si possono e non si devono rinnegare le proprie radici! metal pride! :D
    • jdv666
      13 apr 12
      e detto ciò adesso vado a spararmi una bella iniezione di violenza con sadness will prevail dei today is the day! :D
    • Hellring
      13 apr 12
      Sono nato metallaro e probabilmente ci morirò pure, ma è un periodo (lunghetto a dire il vero..) che di metal in senso stretto ascolto poco, tranne quando esce qualcosa di quei gruppi importanti che tutti conoscono e gli Overkill sono una di quelle uscite che non si possono perdere. Che dire: ultimamente sono verso lo stoner, il post rock, l'ambient, lo slowcore, insomma roba strana...
    • Divodark
      14 apr 12
      Abbasso il metal! Ormai sono un ometto! *nel frattempo si sta sparando a tutto volume Painkiller dei Judas Priest*
    • proggen_ait94
      14 apr 12
      Quindi le mie radici sono nel Country?
    • Taurus
      15 apr 12
      La favoletta che crescendo e invecchiando certe sonorità pese si abbandonino sembra una favoletta fino a quando non la vivi sulla tua pelle e sul tuo pelo che si va a infittire ergo anche io ultimamente se non abbandonato mi sono buttato pure su altri generi :D
    • jdv666
      15 apr 12
      piú che abbandonare in toto credo che abbia anche a che fare col fatto che dopo tanti anni di monopolio ovviamente uno preferisca dare piú spazio a cose nuove...
    • Divodark
      15 apr 12
      Più che altro arrivando ad una certa età dopo una giornata intera di lavoro, di visioni di facce di cazzo e di maroni fracassati a volte non c'è la voglia, ne la testa di metter su un disco metal.
    • jdv666
      15 apr 12
      da me dipende; a volte il metal mi ricarica, altre volte in effetti sento il bisogno pure io di cose più "rilassanti"... ;) peró per correre et simila il vecchio ruock e meddal rimangono i migliori! :D
  • March Horses
    13 apr 12
    Recensione: Opera:
    Bella, loro li ho ri-scoperti da poco, soprattutto con "Ironbound" che secondo me è ottimo. Acquisterò anche questo a scatola chiusa
  • nes
    13 apr 12
    Recensione: Opera:
    Lei è sicuramente il metallaro più fedele alla causa che abbia visto sul sito. Questo non glielo toglierà mai nessuno.
  • Lao Tze
    13 apr 12
    Recensione: Opera:
    "URGE..."? no, allora scusate, ho sbagliato recensione
  • JURIX
    13 apr 12
    Recensione: Opera:
    Bea ciò, ANELLOINFERNALE. 'Stiqua hanno infilato molte SCOPE-HORROR nel culo a tanti nel '91.
  • extro91
    14 apr 12
    Recensione: Opera:
    Il ginnasio, il basso degli Overkill...nostalgia canaglia!
  • Divodark
    14 apr 12
    Recensione: Opera:
    Il disco ancora devo ascoltarlo ma recensione d'alto livello, e poi tratta di metallo quindi il 5 è d'obbligo.
  • The Decline
    16 apr 12
    Recensione: Opera:
    Il disco è un nemmeno troppo velato ritorno ai tempi di Taking Over e Feel the Fire con una naturale evoluzione dei suoni: 10 pezzi 10 che spaccano le mandibole ai coccodrilli. Gli Overkill sono uno di quei pochissimi gruppi che al thrash (anche e soprattutto in tempo di magra) non ha mai smesso di crederci e per questo hanno il mio massimo rispetto. Il loro problema sostanziale è sempre stato quello di non aver saputo traspartare l'energia incredibile e l'impatto devastante che hanno dal vivo (chi li ha visti sa di cosa parlo) in un studio-album. Tradotto: manca un capolavoro che li consegni alla storia del genere ma alla fine, forse, è anche meglio così...
  • nonchalance
    21 feb 17
    Recensione: Opera:
    Segnalo che, probabilmente, mettendo "Opere collegate: The Electric Age" non compare l'introduzione alla rece e, soprattutto, ne appaiono due (l'altra è quella di "White Devil Armory: collegato a questo)!

    Tutto questo, cliccando sul titolo dell'album alla voce generale del gruppo..

    P.S.: Stessa cosa capita cliccando su "Ironbound" e "The Killing Kind" (anche qui 2 recensioni..).

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