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2°: AGNESE DOLCE AGNESE
Nel 1979 Ivan è al massimo dell'ispirazione artistica e solo l'anno precedente aveva pubblicato un album che risulterà uno dei momenti più ispirati della sua produzione ottenendo anche un gran successo di vendite. Dopo un evento del genere Ivan tentò di fare ancora un passo in avanti, sfornando dieci tracce per uno dei capolavori della musica italiana: Agnese dolce Agnese. L'inizio da subito il LA a tutto: un riff di chitarra acustica leggendario e percussioni penetranti, questi gli elementi predominanti in Taglia la testa al gallo, un invito a sfidare qualcosa o qualcuno che ti da fastidio. Andando a girare il disco andiamo invece ad incontrare Agnese, un pezzo lento e sognante che racconta alcuni momenti passati con una ragazza che ora vive solo nella memoria del protagonista; un vero e proprio amarcord che va ad attanagliare la mente del protagonista che si pente di non essersi mai dichiarato a lei. Questi due brani sono le due facce dell'album, che mischia sapientemente il rock e le ballate con i testi a volte infuriati, a volte realisti, a volte fiabeschi di Ivan Graziani. Ci sono momenti di pura autobiografia come Fame, racconto di come la fame (una signora di classe) possa spingere a fare cose che si odiano a morte, ci sono le storie di provincia assurde e oscure come Veleno all'autogrill e Canzone per Susy, ma se nella prima troviamo un ragazzo che ruba un salmone a un autogrill su base blues/rock nella seconda abbiamo la storia di Susy, ragazza di un bassista che però è già sentimentalmente impegnato; il tutto finisce con l'altra ragazza del bassista che taglia i capelli di Susy. Tra le tracce vi sono anche dei momenti dedicati alla religione e a tutto ciò che si viene a creare intorno: Il piede di San Raffaele, ironica nell'affrontare la scaramanzia di quelli che che vanno a baciare le reliquie dei santi per avere fortuna, o anche Il prete di Anghiari dove più che un prete sembra di ritrovarsi davanti a una figura mitologica. Dentro al disco vi è anche un brano tra i più amati dal pubblico di Ivan e dallo stesso autore: Fuoco sulla collina è un manifesto dell'illusione giovanile, quella che spinge i ragazzi a fare percorsi lunghi e pieni di intemperie per qualcosa che alla fine si scopre essere solo un pugno di mosche; questo è il significato del pezzo nell'ottica odierna, ma se si pensa che è un pezzo del 1979 che voleva raccontare le rivolte giovanile causate dal 68 ci si rende conto che il pezzo non è invecchiato di una virgola e che col tempo ha assunto molteplici significati. In conclusione a questa piccola analisi, Agnese dolce Agnese è un album che riassume alla perfezione le molteplici sfaccettature di Ivan riuscendo a unire il suo lato più estremo e rockettaro a quello più delicato e sognante

La gemma: Fuoco sulla collina
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E’ appena il caso di spendere qualche parola su uno dei dischi più belli della canzone italiana: “Agnese dolce Agnese” di Ivan Graziani, pubblicato nel 1979. Abruzzese, lupo del Gran Sasso, talentuoso chitarrista, artista irregolare impossibile da etichettare e capace come pochi di raccontare tante storie di provincia. Storie d… di più