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Aberfan

Tradurre è sempre tradire
Vi ripropongo (fortunelli!) la mia rubrichetta di traduzioni libere e infedeli (interpretazioni più che traduzioni), la lingua - pure quando è quella con la quale, per puro caso, si è nati - è una barriera e la comunicazione è solo un utopico desiderio; per cui prendete con le dovute pinze questa roba che solo per comodità chiamiamo traduzione.
Qui si pone anche un problema in più: come si fa a raccontare l'assurdità del disastro di Aberfan e come si fa a tradurre la narrazione di qualcosa che non si può dire?

David Ackles - Aberfan
Veniva giù la pioggia, quella mattina, mentre gli uomini andavano alla miniera. Passarono davanti al cortile della scuola, anche quella mattina. E nella miniera di carbone, sui grafici e i cartelli era scritto: “Signori, tutto sta andando per il meglio!”
Però pioveva, e pioveva, quella mattina.
Il Comitato Carbonifero e gli altri che dovevano controllare avevano detto: quella vostra discarica di scorie, la n° 7, reggerà
e già sono due anni, questa mattina.
Però nessuno lo disse ai bambini di Aberfan.
Centosedici berretti e sciarpine danzavano nelle classi della scuola, (quella mattina), intanto gli ispettori, adulti e cresciuti, si bevevano il loro thè al sicuri e all'asciutto nell'attrezzeria
E intanto pioveva, quella mattina. Pioveva a Aberfan.
Nessuno le ha sentite le pietre, muoversi mentre la collina di detriti cominciava a franare? Nessuno ha sentito le scorie di carbone tremare? Davvero non c'era nessuno?
Forse erano al telefono con Swansea a prendere ancora ordinazioni o magari, si stavano occupando dei loro affari e dell'immagazzinamento
e cinque minuti dopo tutti a chiedersi: perché?
Un richiamo al silenzio zittì la folla che si era accalcata a scrutare le nuvole, cercando risposte. Mentre, trattenendo il respiro, ascoltavano per catturare un segno di vita,
ma una musica di morte si era presa quei bambini danzanti
E pioveva, veniva ancora giù la pioggia, quella mattina, a Aberfan.
Però, a quei bambini, nessuno lo disse. Nessuno disse loro niente.
Perchè è così che si fa coi bambini.
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