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Fallo sulla apposita barra grigia.
Poco prima della partenza da Genova delle barche della Global Sumud Flotilla, i camalli genovesi del Calp hanno preso una posizione fortissima a sostegno e a protezione della missione per Gaza, promettendo di bloccare ogni singolo container israeliano che passa da un porto in caso di aggressione armata dell’esercito.

“Intorno a metà settembre queste barche arriveranno vicino alle coste di Gaza, nella zona critica.
Se anche solo per 20 minuti perdiamo il contatto con le nostre barche, le nostre compagne e i nostri compagni, noi blocchiamo l’Europa. Insieme al nostro sindacato Usb, insieme a tutti i lavoratori portuali, insieme a tutta la città di Genova. Da questa regione escono 13-14mila container all’anno per Israele. Non faremo uscire più nemmeno un chiodo.
Lanceremo lo sciopero internazionale, bloccheremo le strade. Bloccheremo tutto. Devono tornare indietro le nostre ragazze e i nostri ragazzi senza un graffio, e tutta la nostra merce, che è del popolo, fino all’ultimo cartone, deve arrivare dove deve arrivare”.
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Quello che stanno facendo i camalli genovesi per Gaza e per questa missione è qualcosa che va al di là di ogni attivismo e ogni semplice atto politico.

Mi viene in mente solo una parola, che racconta benissimo sia Genova che i camalli.

"R e s i s t e n z a"
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