Elio Germano, armato di fucile, incontra Paolo Ruffini. Non lo uccide.

Ecco, questo è il principale difetto di questa commedia storica di Paolo Virzì: "N - io e Napoleone".

Isola d'Elba, 1814: Martino Paolucci è uno scrittore di idee democratiche e libertine, cosicché gli viene tolto l'impiego di maestro. Novello Ortis, è amante di una baronessa (Monica Bellucci) più vecchia di lui ma bellissima e vorrebbe uccidere il tiranno Napoleone che sta arrivando sull'isola, non suicidarsi come Jacopo.

Fino a quando Napoleone (Daniel Auteil) non arriva per davvero. La cittadinanza lo accoglie in pompa magna e Martino viene assunto come suo bibliotecario e segretario personale.

Ed è un personaggio estremamente affascinante, non lo si può solo odiare.

Riuscirà Martino ad uccidere il tiranno?

Fin qui la situazione iniziale di una storia che Virzì si diverte a raccontare coi ritmi della commedia e la riempie di varie macchiette della Toscana ottocentesca: la sorella scorbutica e zitellona, il suo innamorato, la servetta segretamente innamorata del protagonista...

Questa storia, raccontata attraverso dialoghi schietti e "toscani", conditi di insulti e battute salaci, risulta infine una commedia intelligente e gradevole.

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