Quando pensi ad un tour dei Papa Roach credi che le possibilità di fare un salto in Italia siano discrete, non sicure e certamente tra i palchi del Nord Est, Milano o al massimo a Roma, ebbene in questo caso il luogo dell'avvenimento è stato Cervia (Ravenna), in un rock club che tutto può sembrare, tranne che arena per un evento di questo potenziale. Dopo 650 km fatti il giorno prima, ci si aspetta un ambiente quantomeno accogliente, e invece tra caldo afoso, ventilatori quasi inutili e clima impaziente, attendiamo le 23 per l'inizio dell'esibizione; il gruppo spalla intrattiene e surriscalda l'ambiente per 45 minuti, dopo di che, inizia lo show.

Prima di parlare prettamente del live, voglio sottolineare come le personali aspettative non erano eccezionali, avrei scommesso su un Jacoby Shaddix (per chi non lo sapesse è il leader della band) un pò in ombra e svogliato, oltre un sound non curato alla perfezione, e invece...
Si parte con "Getting Away With Murder ", uno dei pezzi più tirati del patrimonio Papa Roach, che dal vivo sprigiona il massimo dell'energia e dell'adrenalina. La band pare carica, Shaddix sembra indemoniato e nonostante la struttura non sia proprio indicatissima per una favorevole diffusione del suono, tutto procede più che bene. Il gruppo è caricatissimo, quindi dopo l'apertura, ecco partire "To Be Loved", primo pezzo dell'album commercialmente più riuscito della carriera, "Paramour Sessions". Il pubblico ormai è in fiamme, l'atmosfera funziona, ci si gode momento per momento. L'obiettivo del tour ovviamente è soprattutto quello di sponsorizzare l'ultima fatica della band, "Metamorphosis" viene infatti presentato col seguente tris: la discreta "Into The Light", "I Almost Told You That I Loved You" e  "Lifeline ",  il singolo conosciuto ai più e quindi cantato a scquarciagola. Mentre Shaddix non si tira indietro davanti ai fortunati (e coraggiosi 'pogatori') che si trovano al ciglio del palco salutandoli e coinvolgendoli, il live prosegue con i classici pezzi cool del passato, dalle tranquille melodie di "Forever" (personalmente una sorpresa, non ci avrei scommesso un euro sulla presenza in scaletta), alla foga di "Between Angels And Insects", quest'ultima particolarmente apprezzata dai fan 'old', legati ancora allo stile rap-metal degli esordi. Proseguendo quindi tra "Scars" cantata tutta dai presenti, e la rabbiosa "She Loves Me Not", si arriva alla chiusura col botto, il pezzo che non poteva mancare, il primo grande singolo della band "Last Resort", pezzo di spicco dell'intera discografia del gruppo.

In tre minuti si è visto di tutto, da gente che volava, a chi buttava pugni 'solo' per recuperare una macchina fotografica caduta a terra, il resto è l'energia ancora intatta di Jacoby Shaddix e l'ottimo lavoro del resto della compagnia composta dal trio Horton/Palermo/Esperance.
Concludo dicendo che il live non ha particolari pecchè, ritengo la scaletta quasi perfetta, peccato per l'assenza di "Alive ( 'N' Out Of Control )" e "Change Or Die", canzoni che dal vivo renderebbero il 120 %. Purtroppo la struttura del club non ha favorito l'esecuzione di un concerto ben riuscito, un arena all'aperto sarebbe stato l'ideale, ma ovviamente non è una colpa imputabile alla band anzi, al quartetto di Los Angeles va il merito di aver accettato l'esibizione ad un pubblico di "nicchia" (circa 2000 presenze sudanti), rispetto alle solite grandi platee.

Shaddix e company ci hanno sorpreso, 650 km sono stati degnamente compensati, attendiamo con ansia l'uscita del live "Time For Annihilation" prevista per quest'anno, immaginando quindi, un altro, spettacolare, evento dal vivo.

Voto: 9

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