Contenutisticamente impressionante. Il cd doppio editato alla fine del 2000 raccoglie le prodezze live del trio: Pat Metheny,  Larry Grenadier e Bill Stewart.

Il terzetto ha deliziato il pubblico già nel 1999 con l'album da studio omonimo, ma racchiuse in questa perla di cd sono alcune esplorazioni che la band si è divertita ad inserire nelle varie tappe per il pianeta e qualche inedito.

C'è da chiedersi se la vera attesa, quando all'orizzonte si prospetta una nuova creazione di Metheny, sia più per il cd da studio o per il successivo, ormai canonico, tour mondiale, dove la band del momento delinea il sound definitivo e delizia i palati dei più raffinati fruitori del Jazz Fusion e varianti.

Il risultato è decisamente impressionante. Per un puntiglio di freschezza Pat si avvale delle massime risorse di artisti giovanissimi che omaggiano le sue sonorità con completa devozione. La sfida è andare ben oltre i brani preparati per il cd. Qui si svaria tra pezzi di incredibile distanza temporale e contenutistica, così diversi e distanti tra loro, quanto rappresentativi.

Il primo cd apre con la storica "Bright Size Life" e nella coraggiosa rivisitazione il bassista Grenadier si impone ed è all'altezza del primo mitico primo esecutore, Jaco Pastorius. Pat, in questo come in altri pezzi, sa fare colore, suono, e a volte prende distanza da quello che si conosce per riproporre qualcosa che gode di particolarità ed effetto sorpresa. Impennate, accelerazioni, ritmiche che spesso fanno chiarezza sulla duttilità, non solo esecutiva, ma anche compositiva.

Segue "Question And Answer" che ricorda il lavoro del precedente trio (1990), dove a confrontarsi con basso e percussioni erano Roy Haynes e  Dave Holland.

Immancabile, indispensabile, lo standard da capogiro di John Coltrane "Giant Steps" e sottolineo che il riarrangiamento di Metheny è di stupefacente ed incredibile efficacia. Maestoso Pat. Ribalta il pezzo come un guanto, lo arrichisce, lo intristisce, lo colora e gli dà profondità. Il tutto rispettandolo in toto. Una trasformazione degna di un maestro di assoluta bravura. Altra rivisitazione, a dire il vero curiosa, per lo standard "All The Thing You Are", reso vibrante e funambolo dalla bravura dei musicisti.

Sfida e passerella per la Pikasso (la 42 corde) nel brano "Into The Dream" giusto per assaporare l'utilizzo di questo incredibile strumento che più che una chitarra pare un'arpa.  Chi ha visto live non può aver dimenticato.

Nel secondo cd si passa da vecchi brani come "James" sobrio, essenziale e giocoso e "Unity Village" (da "Watercolors" del 1977), pezzo pressoché immutato.

Le novità, o meglio, gli inediti sono "Night Turn Into Day", "Faith Healer" e "Counting Texas".Se il primo pezzo si rivela una ballad lentissima, il secondo risveglia con distorsioni impensabili. Una sorta di stridìo ben assortito in omaggio al free jazz che il maestro Coleman ha iniettato in Pat. Vedere "Song X"  e "Zero Tolerance For Silence" per credere. Episodio di certo interesse anche la terza: è una chicca semiblues, con sembianze free jazz e lunga improvvisazione. Valida.

Naturalmente chi ha avuto la fortuna di vedere questo trio dal vivo, non può non ricordare l'episodio come una della massime espressioni del genere. Se il gruppo stupisce con il cd da studio, con il live si rilancia e prospetta ancora di più l'ascoltatore ad una comprensione totale dell'opera, al grande valore del gruppo ed alla pura energia intrinseca di ogni singolo pezzo.

Carico i commenti...  con calma