Può una voce essere nello stesso tempo dissacrante, irriverente, graffiante, malinconica e suadente? ascoltate Horses e la risposta sarà scontata.

La voce in questione è quella di Patti Smith, la poetessa del rock, l'album in questione è una perla del rock mondiale, a mio avviso il miglior lavoro della Smith, che si era gia fatta notare grazie al singolo "Hey Joe-Piss factory". Horses è l'album d'esordio di Patti Smith, affiancata dai suoi fedeli musicisti, Sohl al piano, Kaye alla chitarra, Kral al basso e Daugherty alla batteria, da segnalare la presenza di Allen Lanier (BLV OSTER CVLT) in "Elegie". Si parte con il blues di "Gloria", si continua con il reggae di "Redondo beach" fino al rock'n'roll di "Free money", i generi si mescolano armoniosamente tenuti insieme dalla voce della Smith che fa da padrona. Il momento migliore del disco è senza dubbio "Land" diviso in tre parti "Horses", "Land of a thousand dances", "La mer(de)", chiude una splendida versione di "My generation".

Ancora oggi con la sua poetica, la sua voce, il suo carisma e la sua sensualità innata la signora Smith si mangia a colazione e mette in fila tutte le pseudo-cantanti pluripremiate che vendono milioni di dischi in tutto il mondo(sigh!).

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