Di Kimitake Hiraoka alias Mishima Yukio negli anni '80/'90 mi son letto qualche libro, il primo fu “Confessioni di una maschera” (attratto più che altro dal titolo) scritto a soli ventiquattro anni, “Il padiglione d'oro” da cui Paul Joseph Shrader estrapola pagine anche nel suo film, e pochi altri di cui non rammento il titolo.
In questa pellicola prodotta da altri due registi di rilievo come “George Walton Lucas Jr.“ (vedi “American Graffiti” del '73 e “Star Wars” del '77 tanto per citare un paio di titoli) e Francis Ford Coppola (vedi “Il Padrino” del '72 e “Apocalypse now” del '79 tanto per citarne due), Schrader ci racconta in due ore l'ultimo giorno di vita e di morte di Mishima il quale fu poeta, scrittore, attore, regista e altro ancora, scavando nel suo passato dominato fin dall'infanzia da una nonna più che possessiva ma intellettualmente formativa, per poi proseguire nella sua attività romanziera e teatrale il tutto legato da quattro capitoli, fino a quel suicidio (seppuku) programmato e messo in atto davanti a centinaia di persone tra militari e giornalisti, dopo essersi barricato con altri quattro paramilitari all'interno di una base militare a Tokyo, non prima dall'aver tenuto un discorso dalla terrazza infarcito di tematiche filo patriottiche a favore dell'imperatore, portando a termine il suo disegno di unire l'Arte alla Vita attraverso l'Azione di una sua visione samuraica, il tutto ben accompagnato dalle musiche del poliedrico compositore Philip Glass.
Carico i commenti... con calma