1983, esattamente tre anni prima di rivoluzionare il mondo della musica rock con "Graceland" il mite Paul Simon inizia ad aprire i suoi interessi verso certe sonorità africane e world in genere con "Hearts And Bones", un disco che non gode di molta fama come il suo sucessore, ma che dimostra ancora una volta il talento di questo musicista dotato di una sensibilità poetica unica, nessuno può non emozionarsi ascoltando "America", "Kathy's Song" e "Bridge Over Troubled Water".

I testi dell'album sono per lo più autobiografici, e riflettono il trauma della separazione dalla moglie, comunque l'impasto sonoro è notevole, collaborano artisti del calibro degli Chic e Philip Glass. L'apertura è affidata al vocoder che filtra la voce di Paul in "Allergies", il brano è un ottimo esempio della ritrovata vena musicale dopo il Flop del film "One Trick Pony", caratterizzato da belle voci e una ottima base di basso e batteria. Segue l'acustica title track, che rimanda al primo periodo solista. Ottime "When Numbers Get Serious" e "Think Too Much(b)", la seconda caratterizzata da suggestive percussioni caraibiche. Le voci e i cori decisamente afroamericani rendono "Song About The Moon" un vero e proprio capolavoro così come la ripresa di "Think Too Much", ancora una volta un bel ritmo sostenuto da basso e batteria in modo perfetto su cui poi il canto di Simon si inserisce a meraviglia integrando i cori e la chitarra in primo piano. "Train In The Distance" regala ancora una volta un brano unico, dotato di un'atmosfera intimistica sottolineata dalle splendide tastiere e dai cori, "Cars are Cars" è il giusto incipit alle atmosfere di "Graceland", chiude la splendida " The Late Great johnny Ace".

Un album da avere per riscaldare un po' queste fredde e pazze giornate autunnali, un lavoro che testimonia il prezioso contributo di Paul Simon alla musica mondiale e che unisce perfettamente il suo lato più poetico e riflessivo con quello musicale.


  • El Guevo
    26 ott 05
    Recensione: Opera:
    Sono contento di commentare per primo questo mitico capolavoro, il mio disco preferito di Simon. Anche la recensione è molto bella. complimenti era ora di parlare di un disco straordinario come questo.
  • sylvian1982
    27 ott 05
    Recensione: Opera:
    Stranamente di Paul Simon solista ho soltanto questo disco e non il più celebrato "Graceland". Con Garfankel lo adoravo, da solo così e così. Buona recensione, anche troppo positiva, per un'artista che ha imboccato la parabola discendente da un bel pezzo.
  • Recensione: Opera:
    Il mio disco preferito di Simon. Adoro "Renè & Georgette..." in particolare.
  • currahee72
    19 apr 11
    Recensione: Opera:
    Gran bel disco, che meritava almeno 100 commenti, con almeno tre capolavori: la title track, l'incredibile "Renè &..." e "The Late Great Johnny Ace" con quel testo nostalgico e quel finale da brividi.
  • Jack Donney
    19 mag 11
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    Sintetica ma bella rece, il disco è stupendo.
  • alexx
    19 mag 11
    Recensione: Opera:
    ce l'avevo in cassetta, l'ho consumata... l'ho ricomprato l'anno scorso in cd dopo aver acquistato quello del figlio, Harper Simon e stemperandolo con i Vampire Weekend - discone di bellezza infinita - trovo incredibile che ci siano solo 5 commenti...dal 2005 poi...!
  • Jack Donney
    20 mag 11
    Recensione: Opera:
    Erano 4 fino a ieri sera! Sono rimasto stupito pure io...

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