Chi sei, un piccolo affamato od un grande affamato?

Corriamo lungo rotaie roventi per non perdere quel tram, chiamato desiderio, lungo viali e sentieri e senza reale meta; l’importante è non voltarsi indietro, non sfiorare neanche con lo sguardo quel passato ingombrante.

E da ex figli delle stelle, caduti eroi di un sogno, dopo aver tallonato sotto il vento caldo dell’estate benessere fisico, edonismo e l’ultimo corso di aerobica delle 19,30, dopo quella dolce usura della sera in compagnia di quella brigata di tossine, sedimenti sottili ma penetranti di una profonda distonia spirituale, all’alba della nuova transizione escatologica, in cui anche andare in bagno in ufficio può rivelarsi un’esperienza altamente sostenibile, ci si potrebbe chiedere se in effetti valga la pena voltarsi indietro per rivivere frammenti di quel passato.

Niente di impegnativo, ma ci mancherebbe, no ma solo un piccolo dosaggio di madeleines, un aereosol du temps perdu.

Ed in un baleno, per puro caso potrebbe essere ancora possibile restare affascinati da quel ricordo di VECCHI INCONTRI, di isole e solitarie orbite che si sfiorano ma che in pochi attimi avvampano in eterne eclissi. Vivere nella giovinezza dell’estate ed in quel moto perpetuo, di repulsione ed attrazione ed in quella danza sperduta degli amanti ed in quella irrazionalità del caso che è marchio di fabbrica e rebranding di Sir Paul Thomas Anderson .

La pizza alla liquirizia di Paul Thomas Anderson ha proprio il fascino di una pizza di magica prelibatezza ma solo immaginata e mai assaggiata, di una donna intimamente amata in un passato lontano, ma mai frequentata.

Perché in Licorice Pizza come in un live free jazz di Herbie Hancock & Jaco Pastorius i punti di riferimento e le certezze svaniscono, la musica scorre impetuosa nella notte con la grazia di un fiume in piena, tra pendii, sentieri e stazioni di servizio della San Fernando Valley, anni luce distanti dalla aristocratica staticità di Phantom Thread.

Questo è il cinema di Anderson, che possiede quel tocco soprannaturale che è in grado di distillare immagini così potenti da diventare eterne, quella capacità unica di sfumare contrasti, di infrangere sogni con movimenti sublimi, di aprire mondi dietro la siepe di casa, come quelle dita tremanti degli splendidi Gary Valentine e Alana Kane che si sfiorano appena sullo sfondo lunare di un notturno dormiveglia.

Come quella telefonata anonima e notturna tra Gary e Alana, quella cornetta di ghiaccio che pesa come un macigno, quel battito sincopato del cuore che lentamente sale sale e batte in gola, quel silenzio muto di quei sospiri, quella clessidra senza sabbia e quella attesa di una parola che non si sentirà , salvo palesarsi all’improvviso ma solo dopo essersi persi e ricongiunti e di nuovo persi nella labirintica Fernando Valley.

Come quella meraviglia di quella melodia lontana e sfocata del long take iniziale di Boogie Nights, altro capolavoro di Anderson, con Paul che diciottenne quattro anni dopo rivive quel ritmo solenne , quel suono distante di ottoni che si spegne nella notte, sulle note di Best of my Love dei The Emotions, sempre a casa, in quella adorabile città degli Angeli in quella assonnata Fernando Valley.

Avrete tutti già visto il film, ecco allora la recensione del giorno dopo ma che strizza l’occhiolino al giorno prima. Gary Valentine ostenta una straordinaria sicurezza, malgrado qualche match irrisolto con l’acne, ma nel suo ronzare attorno alla 25enne Alana Kane non mostra alcuna titubanza e coniuga grazie rinascimentali di un Botticelli con la scaltrezza di un Fonzarelli. L' aspetto più fantasioso del film e’ realmente credere cosa Alana possa vedere in lui, se non un venditore di auto usate in erba con quella parlantina fluida e disinvolta. Ma a tratti Gary è quasi inconsapevolmente orwelliano - come quando inizia a parlare di come "le nostre strade ci hanno portato qui – insomma in quel mantra iniziale del film, dove sembra posseduto dallo spirito del giovane Casanova, parrebbe realmente in grado di sedurre ogni fanciulla di Los Angeles e la sera con lei inebriarsi in fiumi di Pepsi.

Alana Kane è invece solo semplicemente Alana Haim, giovane rockeuse e nativa proprio della città degli Angeli, in realtà scopriamo che non ha mentito solo a Gary sull’età ma anche a noi ( è trentenne ma li porta benissimo ) . E’ perfetta nella sua tempesta emotiva ; è immatura, insicura, ingenua, ansiosa e desidera essere amata e sentirsi importante . Quel suo sorriso dolce e paraculo, potrebbe portarla lontano, forse, sicuramente distante dalla sua famiglia che la segue un po' dappertutto, nella vita, nella musica e che cazzo anche nel film.

Ma c'è un focus del pensiero di P. T. A. che vorrei esprimere meglio, lui ovviamente non spiega mai nulla ed in questo è sempre sublime, è come un timido assassino delle nostre menti perverso e delicatissimo che non lascia mai una materica traccia. Perché in questo gioco delle parti, in questa lisergica corsa di Gary ed Alana in una Los Angeles invece imbavagliata e immobilizzata dalla crisi dell'Opec, in questo gioco di specchi e di ricorsi storici , si chiude anche il cerchio magico del passato lontano e del nostro presente toccante. In quel ricordo di un mondo altamente idealizzato come quello di Colorice Pizza, dove il mondo degli adulti è avanspettacolo e comparsa, dove la vita vera scorre finalmente come un fiume in piena; dove ciò che risulta politicamente corretto inesorabilmente si piega al cospetto della complessità dell’animo umano. Dove la stessa barriera del tempo viene spazzata via e con lei tutte le sue anagrafiche e quelle identità che vivono alle spalle di etichette altrui.

Credo di essermi sbagliato , ma tra il primo e il secondo tempo in un fulmineo fotogramma mi è sembrato di vedere Paul pormi questa domanda – ma tu saresti pronto a combattere per tutto questo ? -

E pertanto ci sarebbe un velato confronto con quella quotidianità, gelida e asettica al di fuori della Fernando Valle del 73, oppure questo è solo un gioco di rimandi e di specchi, un po' come quella guida in retromarcia ed in discesa del camion magistralmente guidato da Alana rimasto senza carburante. Oppure quel ricordo di vecchi incontri potrebbe si far nascere nuove idee, diventare movimento e generare stelle danzanti come Gary e Alana, in quella danza Insoumise correre l’uno verso l’altro, l’uno contro l’altro. Mentre il mondo nel '73 ma come anche nel 2022 da sempre quella cattiva impressione di cadere a pezzi.

Mentre nel varietà degli adulti un iconico Sean Penn sopravvive alla realtà fumante inseguendo sogni di trapassata gloria sulla sella della sua Triumph.

E perché correre per questa Alana, caro Gary, è un atto di amore.

I'll rebel against powers and principalities, all the time. Always, I will.

P. T. A.

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