Pennelli di Vermeer - La Primavera dei Sordi

Dopo un ottima presentazione, quale era l'EP "Tramedannata", "La Primavera dei Sordi" rappresenta un ottimo e degno successore, con una vasta evoluzione stilistica, esplorando territori musicali molto più vasti rispetto all'EP. Che a differenza di quest'ultimo le influenze sono più velate creando ormai quello che è il loro sound vero e proprio. Il timbro Pennelli di Vermeer è ormai consolidato. Dunque premiamo il tasto play e vediamo su quali orizzonti musicali ci porteranno questa volta.

Il disco si presenta con "Tre cadaveri nel cassetto" canzone che ricorda vagamente le conte o le filastrocche che imparavamo da bambini, dalla melodia estremamente orecchiabile, con qualche aspetto di musica folk. Dopo questo enigmatico inizio passiamo alla surfeggiante "Manifesto cm 70x100" che narra della crisi Napoletana di tempo fa quando eravamo "sobbarcati da montagne d'immondizia". Canzone che vuol descrivere il disagio che ogni abitante di Napoli e provincia doveva affrontare ogni giorno, ed il governo non fa nulla ma fa solo "politica da manifesto". Messaggio apprezzabile, ma forse musicalmente è inferiore alle altre canzoni presenti sull'album, tutto sommato bisogna sperimentare no?

Ora possiamo abbandonarci e lasciarci trasportare dall'estasi sognante del "fiume mistico" di "Cinque minuti... Una notte". Una ballad lenta al pianoforte, con presenza anche di strumenti ad arco, e dal testo poetico. Dopo questa lieve pausa passiamo al fulcro del disco rappresentato da "L'Urlo - a E. Munch" Pezzo che descrive l'esperienza musicale dell'omonimo quadro espressionista di Munch. Diverso da quello a cui eravamo abituati fino ad ora, principalmente a causa del fatto che il ruolo di lead vocals viene affidato al guest Lino Vairetti, cantante degli Osanna. Giusto per continuare la sperimentazione, "Nel giardino di belzebù" vede di nuovo il cambiamento dell'alchimia del gruppo, infatti in quest'altra ballad, stavolta acustica, troviamo un duetto vocale, uno maschile e l'altro femminile, un tentativo molto ben riuscito, facendoci esplorare ancora più a fondo la loro componente melodica.

Il senso di pace e serenità trasmesso dalla canzone viene bruscamente interrotto da "S.K.L.ero" Canzone che vuole essere appunto uno "sclero" sia musicalmente, dal riff costante e martellante contornato da effetti elettronici e che si conclude con un particolare assolo di sax, e sia testualmente, composto da frasi senza connessione logica. Andando avanti, "Luce" probabilmente rappresenta la mia prova preferita di quest'album, data la presenza di numerosi elementi che insieme danno origine a qualcosa di nuovo ed originale. Canzone che s'introduce a pianoforte ed un ritmo marciante a batteria. La melodia vocale ricorda nuovamente componenti di musica folk ed uno stile usato tipicamente dai cantautori, ma una volta giunti al ritornello saremmo sorpresi dal fatto che è cantato in francese e scandito da slide chitarristici, tutto perfettamente contornato da un organetto alla Doors.

"Incuboinuncubo" cerca la sua originalità nella musica elettronica e descrivendo l'incubo, appunto, del guardare la televisione al giorno d'oggi. Nonostante non ci sia assolutamente niente da vedere ci si passano comunque giornate e nottate davanti. Il testo è una simpatica descrizione di praticamente di tutti i canali televisivi italiani, che si conclude con l'emblematico verso "o butto la vita o il televisore" L'intro epico e corale di "Carogna" ci trasporta in una nuova dimensione, con dei versi ironici e divertenti, composti da una botta e risposta, la cui botta è urlata all'aria ed un coretto provvede a rispondere. Dopo un breve intermezzo lento dove si placa anche la linea vocale comprare anche un assolo di chitarra, per poi ritornare di nuovo ai versi precedenti. Per concludere il disco abbiamo "Autogestione". Brano che vuole essere un po' la loro "Another Brick In The Wall", che con un coretto di bambini accompagnati dalla voce principale, racconta del disagio scolastico sentito dagli alunni, ribellandosi con l'autogestione, una realtà che è stata presente per molti anni negli istituti italiani.

Elenco e tracce

01   Tre Cadaveri Nel Cassetto (03:45)

02   Autogestione (03:57)

03   Manifesto cm 70x100 (03:04)

04   Cinque Minuti...una Notte (03:29)

05   L' Urlo A E. Munch (03:29)

06   Nel Giardino di Belzebù (04:06)

07   S.K.L. Ero (03:55)

08   Luce (03:10)

09   Incuboinuncubo (04:05)

10   Carogna (03:45)

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