Ci sono vite che s/corrono parallele indipendentemente da tutto.
Il primo paio che io conosco e qui rimando è quello dei miei nonni Olga e Sergio, 57 anni di matrimonio e fin 65 di assoluta condivisione dei fatti della vita.
Ci sono paia di vite ormai finite che, viste ai piedi di una delle prime, delle tante, future bare palesatasi inanzi ai miei occhi sfocati dalle lacrime, hanno il sapore amaro dell'estinzione, dell' irripetibile.
Ho visto questo lungometraggio animato pochi giorni dopo che la più temuta delle diagnosi mediche ponesse innanzi a me, a noi, l'inevitabile.
Oggi mio nonno è solo, si sente solo come non mai, vaglielo a spiegare che io sono ancora qui, che siamo ancora in tanti qui in fila di attesa, dopotutto.
Vagli a spiegare qualsivoglia cosa tu, ragazzo di questo fottuttissimo 2000, ad uno che ha visto e sentito bombe cadergli in testa e la burocazia, la legge, farsi terrore esplicito; ad uno che ha visto e sentito tanto ed ora, all'improvviso, non ha più voglia di niente.
E io ci sono andato a spiegarglielo, per rubare ancora un luccichio di vita dai suoi occhi mai così stanchi.
Gliel'ho promesso al nonno che questo week-end i suoi nipoti siederanno per l'ennesima volta accanto a lui ed ai suoi rimbrotti, siederanno accanto a lui, incomprensibili come sempre, com'è ovvio, e proveranno a dirgli ciò che il cinema (animato o meno) spiega meglio di tante parole:
"Non è ancora finita".
Glielo faccio dire dal vecchio, burbero, scapolo Fredriksen, da uno struzzo policromo pronipote edulcorato di quel maledetto bip-bip (forza Willie corri che gliela fai!!) e da un cane tecnologizzato (quest'ultimo fra l'altro da oscar come migliore attore non protagonista, ndr).
Glielo faccio dire da una magnifico corredo sonoro, dai leggeri, tristi, amari rintocchi di un toccante pianoforte e dai volteggi liberatori di violini le cui corde vibrano appositamente per i bambini ed i loro giovani cuori.
Glielo faccio dire dal più bel "cartone animato" che ho visto ultimamente e forse più.
L'arte sta negli occhi di chi la guarda si dice, quindi uno stupido lungometraggio Pixar potrebbe diventare, grazie al caso ed a un po' di fantasia, una splendida metafora... o addirittura uno scorcio di realtà.
Cari nonni, per mia fortuna ho ancora immensa voglia di ascoltare musiche lontane e vedere immagini susseguirsi nel più improbabile dei modi ma indubitabilmente, incontestabilmente, voi siete tuttora la più grande opera d'arte da me mai vista, indipendentemente da tutto.
buona cascata (in) paradiso nonna cara e...
su, nonno, suuu! ;)
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