Primo album solista nell'arco di una carriera che aveva già raggiunto traguardi importanti, "Should the World Fail to Fall Apart" esce nel 1986 ed è tentato in egual misura dalle lusinghe del disimpegno così come dal richiamo del passato. Lui è Peter Murphy, la voce oscura e profonda dei Bauhaus, colui che assieme ai suoi compagni aveva lasciato sul terreno dei primi anni '80 quattro album mirabili, che avevano contribuito a definire l'identità di quel decennio. Ma dopo lo scioglimento del gruppo e la breve esperienza (un album) con Mick Karn dei Japan nel progetto Dali's Car, ecco che il tenebroso frontman si ripresenta, questa volta da solo, per un nuovo inizio.
È arrivato il momento di voltare pagina, senza macerarsi nella poltiglia inconcludente dei ricordi, e questo disco offre ampia testimonianza del tentativo intrapreso: dieci brani, una tavolozza di suoni molto variegata, nessun particolare atteggiamento di ricerca sonora o di novità stilistica inseguita a ogni costo. Così, con "Canvas Beauty", l'inizio dell'album è pacato e riflessivo, proprio come sarà intimista, a partire dal titolo, il tono di "Confessions". Ma il ritmo marcato e tagliente di "The Light Pours Out Of Me" e le sonorità quasi funky di basso e chitarra nella title-track contraddicono l'ipotesi dell'ascoltatore di unità stilistica del lavoro, che infatti non può venire soddisfatta: ogni brano è una storia a sé, mandolino e armonica a bocca non facevano parte dell'armamentario dark, eppure qui li sentiamo, sia pure in brevi incisi, come tante altre sonorità ricercate che rendono questo lavoro un esempio di pseudo-pop più che di post-punk.
Nonostante la cover di "Final Solution" dei Pere Ubu, uno spettro si aggira in lungo e in largo per le tracce del disco, ed è quello del duca bianco David Bowie, uno dei miti generazionali di Peter Murphy, a cui però egli non prova fino in fondo ad assomigliare. A dispetto dell'eclettismo sonoro dell'album, appunto la sua caratteristica dominante, il valore aggiunto sta nella voce stessa di Murphy, che non ha perso nulla in magnetismo e fascino rispetto agli esordi.
Chi ha amato i Bauhaus trova qui meno aggressività e virulenza di un tempo, ritrova invece il richiamo di una voce alla quale è difficile non arrendersi.
Elenco tracce testi e video
03 Confessions (05:40)
I could use your gullibility
Distort the painful truth
Present a fear and laugh at you
Leave you lost unsure removed
The must I feel to put it right
Put an end to naive faith
In slick successes avenue
The vacuum of save face
Direct words can turn lost minds
Towards some monster seed
Lyrics sung from pretty looks
Can on the reader feed
Be strong to check and recognise
The pretty face is all
But being used to sell you songs
That never say it all
The incident meets the senses
The illusions in a mask
The sun of a summer afternoon
Docility rocks the mask
Broken loose from moorings
In a flash the swell had passed
Towards the beach with unabated speed
Confessions of a mask
09 Final Solution (03:56)
The girls won't touch me
'Cause I've got a misdirection
Living at night isn't helping my complexion
The signs all saying it's a social infection
A little bit of fun's never been an insurrection
Mama threw me out till I get some pants that fit
She just won't approve of my strange kind of wit
I get so excited, always gotta lose
Man that send me off
Let them take the cure
Don't need a cure
Need a final solution
Buy me a ticket to a sonic reduction
Guitars gonna sound like a nuclear destruction
Seems I'm a victim of natural selection
Meet me on the other side, another direction
Don't need a cure
Need a final solution
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