Il delicato suono del tuono... un titolo azzeccatissimo per questo live degli inossidabili PINK FLOYD, che come al solito sanno combinare potenza e bellezza cristallina.

La registrazione di questo doppio cd risale al 1987, tour di A Momentary Lapse Of Reason. La qualità dell'incisione è semplicemente fantastica, tanto da poter competere con i dischi ''in studio''.

Cominciamo con il CD 1.

L'inizio atmosferico ci introduce a Shine On You Crazy Diamond, praticamente immancabile in ogni concerto dei Pink Floyd dal '75 in poi. Un velo leggerissimo di tastiera ed il tocco della chitarra del maestro David Gilmour sono solo l'inizio... ora arrivano tutti gli strumenti: l'esecuzione è impeccabile. La voce di Gilmour leggermente più roca calza a pennello, abbastanza fuori luogo invece le batterie ''pompate'' tipiche della produzione anni '80.

Tutte le altre canzoni del primo disco provengono invece dalla loro ultima fatica ''A Momentary Lapse Of Reason''. Si inizia con la loro hit Learning To Fly: potente, distensiva e molto orecchiabile. Nella versione live vengono messe in gran evidenza le tastiere nella parte centrale del brano; inoltre considero molto ben costruita anche la chiusura: un'interessantissima combinazione tra batteria e drum-machine sostituisce lo sfumato della versione in studio. Non cambia invece di una nota Yet Another Movie/Round And Aroundrispetto alla versione di ''A Momentary... '' . Gilmour si riconferma magico nei vari assoli di chitarra (iniziale, centrale e conclusivo) di Sorrow, composizione molto grintosa dalle interessantissime atomosfere. In The Dogs Of War i suoni della versione in studio, che simulavano il ringhio di un cane inferocito, vengono sostituiti dalle tastiere; la chitarra risulta molto ovattata ed il saxofono presente nella parte centrale è molto ruvido e pungente. Nonostante il riarrangiamento per il live la canzone non spicca particolarmente tanto che numerosi fan la ritengono il punto più basso della carriera floydiana. Si chiude in bellezza con On The Turning Away: si tratta anche questa volta di una copia-carbone della versione studio, ma splendida era e splendida rimane!

Facciamo ora un netto salto nel passato con il CD 2.

One Of These Days, la canzone più ''vecchia'' eseguita in questo concerto, è totalmente rivisitata in chiave anni '80. Il giro di basso iniziale è fatto dalle stesse note dell'originale, ma ha sonorità totalmente diverse. . . meno secche e molto più fluide. La parte finale, sebbene venga nettamente semplificata nel ritmo e nonostante le batterie abbiano quel suono ''pompato'' già descritto in Shine On You Crazy Diamond, è magistrale (con la chitarra sempre in primissimo piano). Detto ciò, posso affermare tranquillamente che, secondo me, One Of These Days è il pezzo più riuscito dell'intero concerto. Segue una performance perfetta di Time, probabilmente una delle canzoni più belle, se non la più bella dell'intero repertorio del gruppo (anche se qui, stranamente, viene privata di Breathe Reprise presente nell'originale, e ciò lascia un po' la sensazione di qualcosa di inconcluso). Si rimane su livelli eccellenti con la famosissima ed acustica Wish You Were Here. . . è inutile dire che anche qui l'esecuzione non fa una grinza ed inoltre è veramente un piacere sentire la folla che canta in coro con Gilmour! La sognante Us And Them è forse l'unico episodio del doppio album dove il suono elettronico delle batterie stona parecchio, tanto da risultare, in qualche passaggio, piuttosto fastidioso. Dopo Us And Them, ecco un altro pezzo tratto da ''The Dark Side Of The Moon" si tratta dell'evergreen Money allungata a misura per far spazio, nella parte centrale, a vari assoli e jam di tutti i membri della band: un buon modo per far vedere le loro innegabili qualità. Non poteva inoltrre mancare Another Brick In The Wall Part II (purtroppo la stupenda introduzione The Happiest Days Of Our Lives non viene suonata. . . ) dove il tono più basso e roco del cantante suona quasi meglio della versione originale. Si continua con l'altro highlight del disco, Comfortably Numb. Qui vale lo stesso identico discorso fatto in precedenza per One Of These Days, cioè ci troviamo ad un'impressionante restyling in perfetto stile 80s. inoltre l'assolo conclusivo di chitarra distorta, allungato a dismisura, è qualcosa di assolutamente irripetibile. Non ho parole: è una versione da ascoltare e solo lei vale l'acquisto di ''Delicate Sound Of Thunder''!. La chiusura è affidata a Run Like Hell. Dopo il minuto iniziale di puro chitarristico (incredibili feedback di chitarra) parte la canzone vera e propria, che è pura energia... il miglior modo per chiudere il concerto.

In conclusione... è difficile dare una valutazione a questo concerto: se, come me, siete dei patiti sia dei Pink Floyd che degli anni '80, allora questo sarà il vostro disco definitivo! Se siete dei fan ''tradizionali'' del gruppo, onestamente, è meglio Pulse. Se, infine, siete di quel gruppo che li considera morti dopo l'abbandono di Roger Waters, sicuramente preferirete Is There Anybody Out There oppure il Live at Pompeii.

A voi l'ardua decisione e, come sempre, buon ascolto!

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