"Embryo", altresì conosciuto come "The Embryo", è un brano dei Pink Floyd non presente su alcun disco ufficiale della band.

Composto da Waters nel 1968, compare per la prima volta sul disco "Picnic: A Breath Of Fresh Air", una raccolta di vari artisti pubblicata dalla Harvest Records nel 1969, e poi sulla raccolta non ufficiale "Works", pubblicata dalla Capitol Records nel 1983, con lo scopo di rivaleggiare con il corrente album della band, "The Final Cut".

La particolarità è che mentre il pezzo su disco dura 4 minuti e 39, dal vivo esso viene mirabilmente allungato, andando ad assumere tutt'altri connotati; la versione "studio" infatti è una semplice ballata acustica cantata da Gilmour, col finale su un assolo d'organo e le voci acute di Waters accelerate, simili a quelle udibili in "Several species.." presente su "Ummagumma".

Ma così come lo conosciamo in versione studio il pezzo fu eseguito live solo una volta, il 2 dicembre 1968 alla BBC; a parte questo caso, in tutti gli altri concerti il brano veniva stravolto, ed arrivava a durare oltre dodici minuti. Passo circa un anno dopo quell'esibizione alla BBC prima di eseguire di nuovo il brano dal vivo, esattamente a Croydon il 16 gennaio 1970: negli arrangiamenti ricordava la versione studio, con Gilmour che riproponeva il ritmo della chitarra acustica e Wright che suonava le stesse parti di piano ed organo, ma al vibrafono, e si concludeva con il reprise del primo verso.

Circa un mese dopo il brano iniziò a divenire una costante nei concerti dei Pink Floyd, standardizzandosi attorno all'esecuzione di Birmingham dell'11 febbraio: Wright ritorna all'hammond, Gilmour passa da un arrangiamento più soft ad uno molto più rockeggiante, e viene aggiunta in mezzo, prima del reprise, una nuova sezione musicale. Dopo il secondo verso Waters inizia la jam section con un ground bass (tecnicamente noto come "ostinato", ossia ripetizione costante) su una scala blues, mentre una tape-machine ripropone i suoni di alcuni bambini che giocano. Sul finale poi Gilmour crea il famoso effetto "whalesong", invertendo i cavi del suo pedale wah-wah; un effetto stralunato, che avremo modo di apprezzare meglio sulla più famosa "Echoes" dell'anno successivo.

Durante quel periodo, inoltre, apparve un'alternativa versione di Embryo, nella quale era possibile udire un arcaico led-vibrafono, che imperversava nei dieci minuti di improvvisazione strumentale che precedevano il brano. Questa jam non aveva un titolo definito, alcuni la chiamano "The Librest spacement monitor" (che forse è un'incomprensione di ciò che disse Waters in un concerto, ossia "Nicholas mason on the drums"), altri "Corrosion", altre volte faceva parte della lunga improvvisazione centrale di Interstellar Overdrive. In un'occasione poi, prima di riprendere la versione regolare, Waters borbottò alcune parole in un caratteristico accento scozzese (altro elemento riscontrabile in "Several Species.."

L'ultima volta che Embryo venne suonata, il 20 novembre 1971, la tipica jam session fu interrotta da un curioso evento: l'organo di Wright cadde e si ruppe, e mentre veniva riparato gli altri 3 Floyd continuarono a suonare senza Wright per circa un quarto d'ora, includendo nell'improvvisazione elementi embrionali di "Breathe", di "Raving and Drooling" (che dopo 6 anni diventerà "Sheep") e qualcosa che vagamente assomigliava a "Any colour you like".

Potete ammirare qui Embryo in tutto il suo splendore, nell'esecuzione a Saint Tropez.

Consigliatissimi, molto più che la raccolta "Works", i tantissimi bootleg dell'epoca.

..e cosa sono 90 recensioni per un gruppo dai mille segreti??

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