Capitanati dall'androgino leader Brian Molko, i Placebo sono un animaletto alquanto strano: amatissimi dal pubblico, specialmente quello europeo (in particolar modo quello francese) ma sistematicamente snobbati (nella migliore delle ipotesi) dalla critica musicale, in questo 2013 ricco di ritorni pesanti arrivano al ragguardevole traguardo del settimo album in studio, battezzato "Loud Like Love".

Se i due singoli scelti per anticipare la nuova fatica del trio britannico non aggiungono niente di nuovo all'ormai notevole discografia prodotta negli anni (la titletrack è u nesercizio melodico ormai marchio di fabbrica della band, mentre la hit "TooMany Friends" è una bella ma didascalica impennata chitarristica arricchita da un inusuale piano), è addentrandosi nel resto della scaletta che troviamo le cose migliori e più incisive della nuova proposta placebiana.

Già da "Scene Of The Crime", che partendo da una struttura classicamente alternative rock innesta delle riuscite venature electro (sfiorando addirittura la dance poco prima del finale, masenza mai scendere nel tamarro vero e proprio), i Placebo cercano di mantenere il loro marchio di fabbrica ben visibile, apportando qua e la modifiche o arricchimenti che permettano di non cadere nell stantìo, quindi nel giàsentito. "Hold On To Me" è una ballad "molkocentrica" gradevole ma leggera, mentre"A Million Little Pieces" (pesantemente candidata all'estrazione come singolone-erede di "Special Needs") insiste nel proporre un bellissimo arrangiamento di piano, perfetto nel far decollare quella che alla fin fine è la migliore ballad del trio da parecchi anni a questa parte.

Convincenti anche gli episodi nei quali i Placebo si ricordano di amare, oltre a Bowie, anche i Pixies e i Pavement ("Rob The Bank", "Purify"). Anche i pezzi che si allontanano in maniera più decisa dal territorio normalmente frequentato dal trio ("ExitWounds", che sembra uscire da dei Killers gonfi di steroidi, oppure "Begin TheEnd", esercizio malinconico à la Snow Patrol) non suonano come riempitivi, ma come pezzi di un puzzle coerente ed ispirato.

Insomma i Placebo sono sempre da noi, sempre riconoscibili ed ispirati, a questo giro persino più compatti e meno sbrodoloni del solito. La perla finale "Bosco", ballatona pianistica intarsiata d'archi è forse la miglior canzone dei Placebo dal 2006 ad oggi, e potrebbe essere un'ottima indicazione riguardo il futuro di questa band, a volte fintroppo bistrattata e sottovalutata.

Se sono rimasti loro, e non tanti "fratellini" osannati ma che alla fine si sono rivelati né carne né pesce, un motivo ci deve pur essere.

Miglior pezzo: Bosco

Elenco tracce e video

01   Scene of the Crime (03:27)

02   Loud Like Love (04:51)

03   Rob the Bank (03:38)

04   Hold on to Me (04:54)

05   Bosco (06:39)

06   Begin the End (06:00)

07   A Million Little Pieces (04:40)

08   Purify (03:45)

09   Too Many Friends (03:34)

10   Exit Wounds (05:48)

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