Il primo disco dei Portal denominato "Demo", è un buon disco, un po' freddo a dire la verità, ma pur sempre buono. La track-list composta da 10 canzoni, conosce momenti realmente positivi ed altri orridi a causa di una forte mancanza di sentimento musicale in più di un frangente.

Il disco si apre con "Endless Endeavors", brano ben poco accattivante, basato su pesanti riffs di chitarra, con un apporto ritmico veramente notevole, ma che non raggiunge mai un livello sufficiente a causa di una melodia abbastanza moscia; gli intrecci vocali, ben calibrati a dirla tutta, ci mostrano quanta differenza stilistico/tecnica ci sia tra i due vocalists, infatti se la voce maschile risulta essere poco gradevole, quella femminile, molto vicina per altro alla voce della cantante degli Aghora, si fa ascoltare più che bene. La seconda traccia "Karma's Plight", non si distacca troppo dai lidi gothic/prog della precedente song, presentandosi come track noiosa, dove il più freddo sfoggio di tecnica prende il sopravvento sulle emozioni. Ancora una volta il vocalist va a rovinare delle buone linee vocali tracciate per tutta la prima parte della canzone dalla voce femminile. La coppia "Circle" e "Costumed In Grace", risulta essere la migliore del disco: la prima si presenta con una struttura melodica ben strutturata, dove una raffinatissima batteria, accompagnata da un ottimo basso, scandisce tempi tranquilli e poco movimentati; splendidi anche i riffs di chitarra e ottime le voci. "Costumed In Grace" si presenta invece come canzone al limite tra jazz e metal; la vocalist va a fare un lavoro veramente pregovele, essendo accompagnata da una base musicale veramente unica quanto a bellezza; ancora una volta il singer (veramente poco aggraziato) va a sporcare la parte vocale, senza però compromettere il risultato finale. "Cosmos", 5° traccia, si divide tra parti fortemente metal ed altre più tranquille: l'influenza death dei cynic si fa sentire maggiormente in questa track specie nei vari riffs. Splendide le linee dello scoppiettante basso in sottofondo.

Sognanti note di piano aprono la sesta song dell' album "Crawl", canzone decisamente leggera, un po' fuori contesto a dirla tutta, ma comunque più che buona, con ottime melodie, sia vocali che musicali. Fantastiche e spensierate le voci dei due cantanti, che ricordano alcune voci vicine ad un pop molto raffinato. "Mirror Child" cade nell' anonimato, trovandosi tra la bella e pesante "Crawl" e l'interessantissima "Road To You", canzone che dopo un intro spensierato, si fa più cattiva e ricca di cambi di tempo. Impressionante la vicinanza a molte soluzione esplorate da Malone negli Aghora, mantenendo comunque una buona originalità. Ottimo il lavoro chitarristico e della band in generale. Lo stesso discorso fatto per "Mirror Child", può essere applicato a "Belong", canzone abbastanza inutile, che ha la sfortuna di trovarsi proprio prima della bellissima "Not The Same", molto probabilmente il brano più progressive dell' album: ricco di controtempi e vari tecnicismi, il brano scorre via molto piacevolmente.

In definitiva, nonostante delle pecche (alcune decisamente pesanti), l'album non è niente male, sicuramente non un capolavoro, ma una buona prova per un gruppo giovane, composto da ottimi elementi (eccezione fatta per la voce maschile); buona la produzione, discreto il song writing. Chicca dell' album è la presenza del grande Sean Reinert (spero non abbia bisogno di ulteriori presentazioni) alla batteria, che aggiunge una dose di raffinatezza non trascurabile.

Elenco tracce e testi

01   Endless Endeavors (03:57)

I have long been fashioning
An inner world of obstacles
Between thee and me
Shuttered huts of discouragement
Barbed wire fences of habit
Stone walls of indifference
Mountains of indolence
And oceans of unfaithfulness

I'll plant a seed beneath my feet
Someday
And breathe into it energy
Someday
I'll firm its' soil with a dance
And pray the sky will shine its' lamp
I'll water it with heartfelt love and
Someday, I'll awake...

I'll pack a bag beneath the stars
When someday comes
And grip it when the missiles charge
When someday comes
I'll tend to it with utmost care
And open it when I can share
A slavery to its' perfection
Someday, I'll awake...

I'll cry because I have the faith
That man can change his ugly ways
I'll throwaway the bag and seed
For no one owns what we all need
I'll begin, without, within
Searching, seeking, seeing
Endless endeavors

By Nehemoth

02   Karma's Plight (05:22)

03   Circle (05:10)

04   Costumed in Grace (04:23)

05   Cosmos (04:20)

I long to live with some celestial beings
to adore in silence blissful friends
gliding into constellations of their smiles
melting into shining eyes

chant away
the cosmos grace
born inside the lotus gold

to be at the feet of celestial artists
close to the brush of their cosmic strokes
churning whispers into melodies of psalm
in timeless rhythms, blessed tones

chant away
the cosmos grace
born inside the lotus gold

I can live this revelation
with magnified devotion
magnified devotion
magnified devotion...

"Divine mother
Free my mind from all obstacles of delusion
And lead me safely to thy shores of fulfillment
Awaken within me increasing strength, positive thinking, courage, faith
And above all fill my heart
With thine unconditional love
With thine unconditional joy"

{This is a prayer by Paramahansa Yogananda, taken from a Sri Daya Mata
lecture, president of the Self Realization Fellowship}

solo: Paul
I want to be closer to higher beings
near to touch those divine companions
gathering joyfully from the nether world
as I go through the portal's fold

Submit By Nehemoth

06   Crawl Above (03:56)

07   Mirror Child (05:02)

08   Road to You (04:24)

09   Belong (04:18)

10   Not the Same (04:31)

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