I Praying Mantis... gia', bei ricordi! ...qui si parla dei primi anni '80, di quando si passavano i pomeriggi interi a dare calci ad un pallone spelacchiato su campetti polverosi, eppure sembra ieri! ...sembra ieri che quell'amico gia' quasi trentenne mi regalò uno scatolone dell'Esselunga pieno zeppo di dischi più o meno "hard'n'heavy" che a lui, cambiati i gusti musicali in favore dei bombardanti ritmi da discoteca, non servivano più...
E tra tutti, questo fu quello che svettò dalla mischia, insieme al debut degli Iron... quegli Iron che ebbero da subito il successo che sappiamo, divenuto poi planetario... E le Mantidi Religiose?...Dopo questo fulminante esordio, praticamente scomparsi! ...spariti per almeno un decennio, fino ai primi anni '90 quando decisero di unirsi all'ex Maiden-singer Paul Di'anno in occasione di un concerto registrato nel paese del sol levante e poi pubblicato con il titolo di "Live At Last".
Da allora una serie di meravigliosi album quali "A Cry For The New World" (1993) ..."Forever In Time" (1998), "Nowhere To Hide" (2000), fino all'ultimo "The Journey Goes On" (2003)
Un paio di battute d'arresto bisogna però pur riconoscerle, ad esempio quel "To The Power Of Ten" (1995) dopo il microfono fu temporaneamente preso tra le mani da Gary Barden (ex MSG-Group) che in più di un'occasione ha mostrato i suoi limiti, steccando le note più alte e poi... la dimensione live... eh già, purtroppo un mezzo flop sia il "Live At Last" (1990) per via di una pessima resa audio, sia il successivo "Captured-Alive in Tokyo city" (1996) che, sfiga vuole, vede proprio un pessimo Gary Barden alla voce...
Ma i Mantis sono legati a doppio filo ai Maiden per almeno altri due motivi, principalmente perché proprio dalle registrazioni dell'appena citato "Live at last" fino ad oggi la loro chitarra solista è quel Dennis Stratton che suonò sui primi due album degli Iron, poi per quel
Clive Burr che sostituì il degente drummer Bruce Bisland durante la tournée del 1996.
Ma torniamo al nostro "Time Tells No Lies", grande esempio della N.W.O.B.H.M. di cui facevano parte band del calibro di Saxon, Def Leppard, Angel Witch and go on... Il disco si apre veloce e deciso con "Cheated" ed è subito hard rock melodico al confine con l'A.O.R., canzone dal ritornello coinvolgente che viaggia su una base ritmica ben equilibrata, la successiva è una cover di Ray Davies "All Day And All Of The Night" che viene comunque eseguita con originalità e buon gusto.
"Running For Tomorrow" fa venire voglia di imbracciare una chitarra e cominciare a saltare come forsennati per la stanza, avvalendosi di un riff tanto veloce quanto efficace, accompagnato da una batteria che non sgarra un colpo. Lo stesso dicasi per "Rich City Kids", in "Lovers To The Grave" le mantidi infilano una di quelle canzoni "straccia-mutande", melodica e lenta il giusto, arricchita da bellissimi cambi di tempo nel finale, il tutto sempre con fantastiche melodie e cori a go-go, voglio vedere quale ragazza saprà resistervi dovo averla ascoltata, eheheh!...
"Panic in the Streets" è la classica cavalcata pum-tatapum, dove la sezione ritmica la fa decisamente da padrone. "Beads Of Ebony" dimostra ancora una volta la capacità dei nostri di saper miscelare con naturalezza disarmante un gusto melodico pazzesco con l'essenza heavy dell'epoca...
Chiudono come meglio non si potrebbe "Flirting With Suicide" e quella "Children Of The Earth" che fa da chiosa a tutte le (ottime!) peculiarita' espresse nei brani precedenti...
In conclusione, parecchie volte mi sono chiesto il perché dei Mantis si sia persa traccia da tempo e mi sono risposto che sicuramente non hanno avuto la fortuna, la bravura, la furbizia, di trovarsi di fronte al produttore giusto al momento giusto, cosa magari capitata (e presa al volo!) dagli Iron... Come tanti altri gruppi dell'epoca, hanno ancora un buon successo di vendite quasi esclusivamente in patria, Inghilterra of course, ed in Giappone, terra che sembra non negare il successo ai "dimenticati"... Da laggiù mi sono fatto arrivare tutti i loro cd e devo dire che raramente ho speso così bene i miei dindi per comprare musica...
Ah, se le mie ginocchia me lo permettessero ancora, come vorrei tornare su quei campetti polverosi, di nuovo a sognare!... Up the Mantis!
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