Il primo album completamente strumentale nella storia della band numero uno del Progressive italiano.
Questo nuovo CD-DVD riporta la mitica P.F.M. agli antichi splendori. Come dicono loro: "Otto storie musicali, otto film, per entrare nello stato libero dell'immaginazione".
I due supporti possono benissimo far vivere, in chi li ascolta o in chi ascolta e guarda le immagini, "emozioni" diverse. Mi spiego meglio. Guardi il DVD ed hai sotto gli occhi le immagini di Venezia, di uno studio medico, di un popolo pigmeo alla conquista di una sponda attraverso un fiume, de "Il sogno di Leonardo", quello dei cyber Alpha 3. 1, le incantevoli cascate del corso di un fiume sudamericano in "Aqua Azul, un muto d'epoca del popolo olandese "Nederland 1903" ed infine le grandi "Visioni di Archimede" dove, sei comunque portato ad immaginare "un percorso guidato". Ascolti il Cd e lì viene veramente fuori tutto quello che l'immaginazione ti consente di "sentire" e di vedere dentro di te.
Le tracce sono uguali sia nel Cd che nel DVD.
Tutte le tracce, tranne le prime due nelle quali compare come compositore anche Flavio Premoli, sono state scritte da Mussida, Di Cioccio Djivas con la variante, nei vari brani, dell'alternanza nelle composizioni (Mussida, Di Cioccio, Djivas - Di Cioccio Djivas Mussida - Djivas, Di Cioccio Mussida).
"La performance vede la storica band suonare ed improvvisare su alcuni video nella costruzione di un personalissimo ed immaginifico percorso, in cui la musica diventa il mezzo assoluto per accompagnare gli spettatori all'interno dei filmati. In questo modo la musica oltrepassa il ruolo di colonna sonora per assurgere a momento poetico e di creatività istantanea. Accompagnata dalla straordinaria tecnica di PFM, la musica diventa energia pura, in grado di coinvolgere i cinque sensi con un linguaggio universale in grado di parlare a tutte le generazioni".
Si parte con "La terra dell'acqua", lo splendore e l'angoscia di Venezia. Il brano inizia con la chitarra di Mussida che arpeggia note sull'immagine di uno studioso che cerca tra carte geografiche la posizione di Venezia e continua con immagini della laguna per poi entrare nella città; bellissima, incantevole, meravigliosa: Venezia. Il suono del moog ti conduce tra i suoi palazzi, le sue vie navigabili, Piazza San Marco e tra queste varie immagini il violino di Fabbri ed il basso di Djivas, affrescano tavolozze di immagini, come un pittore fa con i suoi quadri e ti conducono a spaziare con la fantasia. Ad un tratto questo senso di meraviglia ed estasi cambia improvvisamente. Il suono del basso diventa frenetico con la batteria che segue a ruota. Le immagini successive ci conducono nel lontano '66 quando Venezia fu "invasa" dall'acqua e la gente, frenetica, cerca di evitare guai peggiori. La musica ti trascina violentemente in questa atmosfera con Mussida a farla da padrone. Mentre scorrono le immagini di paura e confusione, per un attimo sembra tornare la calma, ma è un attimo. Il pianoforte di Gianluca Tagliavini, e si, in questo lavoro il grande Flavio Premoli ha nuovamente detto addio alla band lasciandola al suo destino e preferendo strade più tranquille, inizia a suonare dando quel ritmo che ti fa capire che le cose continuano ad andare peggio per la "povera" Venezia e allo stesso modo ti fanno capire che "il sostituto" da grande prova di classe. Mussida, che in tutti i brani detta legge, continua a estrapolare dalla sua chitarra note e suoni lancinanti e ti trasporta nella totale inondazione della Città con solo le cupole del campanile e della basilica restano a testimoniare la fu Venezia.
Il secondo brano, "Il Mondo in testa", assurdo e affascinante caos che abita nella testa, inizia con la musica di "Promenade the puzzle", ma è solo questione di 35 secondi, per dare nuovamente la "parola" alla chitarra classica di Francone. Le fobie ed i tarli che ognuno di noi ha in testa, in questo brano vengono descritti semplicemente con delle immagini d'epoca. Il violino di Lucio nelle varie fasi del brano, suona sapori mediterranei, napoletani, mentre tutto il gruppo va giù di brutto.
Il terzo brano si intitola "La conquista". E' uno dei brani più belli dell'intero lavoro. E' sempre Mussida che inizia le danze con un gingle che somiglia moltissimo all'apertura delle video cassette del progetto creato prima che si riformasse la band, insieme a Red Ronnie, "impariamo a suonare la chitarra".
Tutta la band, dopo i primi due 4/4, segue il maestro e fa capire che il gruppo si sia veramente ritrovato nell'impasto sonoro arrivando a livelli dei primi album. Brano bellissimo con un moog finale che ti riporta ad "E' Festa". Il quarto brano è dedicato a Leonardo ed è scritto dal solo Mussida. Qui i ritmi si fanno più calmi e la classica di Mussida tesse note sognanti e descrittive insieme al violino di Lucio e del "sorprendente" Tagliavini.
"Alfa 3.1" è un altro brano meraviglioso. L'inquietante futuro non è mai ciò che sembra. La follia umana di voler creare degli esseri "superiori" impiantando nel cervello un microchips, vede per fortuna naufragare questo progetto. Qui è ancora l'elettrica di Mussida a condurre l'ascoltatore in luoghi visionari e "pazzi" e ti conduce su sentieri di "fantasmi". Il grande Franco per l'intera durata del brano suona da brividi.
Il sesto brano si apre con il basso di Djivas che opera da solista su delle immagini di un fiume sudamericano dalle acque verde smeraldo con delle cascate ed è un viaggio lungo il suo scorrere, con una canoa alla costante ricerca dell'avventura e della conquista che è intrinseca nell'uomo... Anche in questo brano viene fuori il suono del moog che riporta alla mente brani più celebri del gruppo. Il settimo componimento musicale è una dolce poesia sonora dedicata alla gente olandese dei primi del novecento. Il tocco fondamentale del brano è il suono del moog che da l'effetto del piano fender e che riesce a dare un sapore naif alla composizione rendendo molto bene tutto ciò che viene proiettato.
L'ultimo brano è nuovamente una tavolozza di colori musicali: l'intuizioni ed invenzioni di un genio mediterraneo. Dentro c'è di tutto. Dal rock alla melodia alla classica. Tutto il gruppo emerge in maniera strabiliante con il solito Mussida a dettare le danze seguito a ruota da Tagliavini e da tutti gli altri.
Insomma una grande prova che ci ridà la Premiata Forneria Marconi de "lustra l'abito da re".
Tutto il CD-DVD è suonato alla grande. Intrecci sonori tra basso e batteria, chitarre e tastiere, violino e chitarre acustiche e classiche.
Veramente sembra riascoltare la "vecchia Forneria" dove l'odore del pane appena sfornato riempie l'aria di fragranza.
Ascoltatelo con attenzione, lo merita.
Elenco tracce e video
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