E se la musica fosse tutta una gigantesca presa per il culo? E se lo studio dell'armonia e della struttura fosse stata solo una inutile perdita di tempo? E se domandarsi quale significato potesse avere questa o quell'altra canzone non sia che un altro metodo per fottersi malamente il cervello?

Ecco cosa pensa uno che ascolta "My Name Is Mud", la canzone che apre questo Pork Soda dei Primus. La faccia del maiale che domina la copertina, quell'espressione tra il grottesco e l'orripilante così falsamente veritiera, il suono scarno, secco, tremendamente indicato per ogni momento in cui si abbia voglia di mandare qualcuno ad affittare i propri organi riproduttivi, quelle terzine strisciate, poi fatte esplodere ed infine letteralmente strappate da Les Claypool dal suo basso bombardato, infierito, violentato, percosso senza pause e senza ritegno anche da demoniache sestine incandescenti.

A volte Frank Zappa per la composizione, a volte Flea per come maneggia il suo arnese, a volta genuinamente e sarcasticamente la caricatura di se stesso, Les Claypool è un genio sul suo strumento e per la sua vena artistica. Pochi accordi che con straordinari rivolti e una tecnica che solo lui può mettere in gioco trasmutano dei semplici arrangiamenti in vere e proprie battaglie di suoni.

Durante l'ascolto di questo disco mi viene una gran voglia di picchiare forte e duro mia sorella (ha fatto bene ad assersi trasferita, n.d.Iko). E MI VIENE UNA VOGLIA TREMENDA DI BATTERE LA TESTA CONTRO UN MURO, contro la parete più solida ch'io possa trovare nelle vicinanze. Non so spiegarvi il motivo, ma vi consiglio di ascoltare questo disco rinchiusi nella completa solitudine di una camera di sicurezza con pareti imbottite per psicolabili, onde evitare eventuali denunce per maltrattamenti o, più semplicemente, una orribile collezione di ecchimosi sulle vostre gote.

Stupendo, non trovo altri aggettivi per descrivere quello strano stato d’animo che sento mentre il funky-shit-metal di "DMV", tanto semplice da sembrare irridente, mi graffia la pelle con quel riff inutile, stupido, vomitevole, veramente vomitevole, veramente MOLTO vomitevole. Sono stordito dalla voce stonata e stridente di Claypool, talmente stordito che potrei innamorarmi dei suoi baffi agghiaccianti che immagino nascondere chissà quali residui di cibo in putrefazione. Me lo vedo li innanzi a me che indica in quale posizione vorrebbe sbattersi la cameriera di quel cesso di ristorante mentre, da navigato menestrello, accenna le prime note di "Hamburger Train".

Volete sapere una cosa? Credo che se tutti avessimo contemporaneamente la possibilità di ascoltare per strada le note di "Mr. Krinkle" ne verrebbe fuori la più grande "Royal Rumble" che l'uomo abbia mai visto prima.
Compratelo. Il nostro corpo ha bisogno di essere triturato da quei tre per un paio di ore al mese. Il trattamento che ci riservano in questo disco (come in Sailing The Seas of Cheese del resto) è un toccasana per le nostre frustrazioni quotidiane. Fanculo la New Age, fanculo la Chill Out, fanculo quel Jazz da borghesi perbenisti, fanculo tutti, se voglio scaricarmi adesso io ho quei bastardi dei Primus.

Indossiamo la nostra parrucca di lunghi capelli lisci, neri, unti e maleodoranti, mettiamo su un bel paio di pantaloni rinforzati sul cavallo, indossiamo quella giacca rovinata nei gomiti e corriamo giù in strada con la musica dei Primus che ancora ronza nelle orecchie. Qualcuno che abbia dei motivi per essere picchiato lo si trova sempre...

Carico i commenti... con calma